Cindy Bullens - Dream #29 Blue Rose 2005
inserito 07/09/2005

Questo di Cindy Bullens è un disco di straordinario rock'n'roll. Dream # 29 è uno dei lavori migliori del 2005, è un'opera asciutta, tesa, che custodisce nei solchi una sensibilità artistica rara. Per Cindy si possono spendere paragoni importanti senza temere di cadere nel facile entusiasmo, perché il suo rock è un calco al femminile di quello di Bruce Springsteen e Steve Earle, e non è un caso che al basso suoni una vecchia conoscenza come Garry W. Tallent…capito adesso dove si va a parare? La Bullens ha cominciato nel '74 e nella sua lunga carriera ha avuto collaborazioni prestigiose: con i due artisti di cui sopra e poi Bob Dylan, John Hiatt, Rod Stewart, Bonnie Raitt, Elton John, e molti altri. Favolosa alchimista di suoni, con una vita che non le ha risparmiato morsi crudeli, la tragica morte per cancro della figlia undicenne, Cindy Bullens si è riaggrappata al rock'n'roll nel 1999, dopo una lunga pausa che l'aveva tenuta lontano dalle scene. Ottima voce, splendidi testi, un suono aggressivo, nervoso, squisitamente costruito sulle chitarre elettriche, un ensemble di musicisti di notevolissima caratura, qualche ospite di riguardo come Elton John e Delbert McClinton, in un paio di pezzi, e, voilà, il gioco è fatto. Dream # 29 è un tesoro sommerso, uscito da circa un paio di mesi, mette tranquillamente sotto le coperte Lucinda Williams e Mary Gauthier….ok ok scherzi a parte, non ha però niente da invidiare e, tanto per capire cosa intendo, andate ad ascoltarvi subito le scariche elettriche di Box of broken Hearts, che sembra scritta da Big Boss Springsteen, e guizza come il balenare d'una lama nel buio, o provate a cantare la poesia di Paper & Glass con un refrain intriso d'un lirismo amaro e sottile. Grande grinta in Love Letter from Las Vegas, più rarefatta e morbida Jellico Highway, mentre 7 Days schiude le note di un'armonica in apertura su un letto di chitarre elettriche ed un hammond alle spalle ad arricchire il già lussureggiante tessuto sonoro. Commoventi le immancabili ballate, Mockingbird Hill e January Sky; altamente infiammabili i due blues rock del disco: This Ain't Love e Dream # 29 (One true Love) che è quasi un talkin'blues con Elton John davvero indiavolato al pianoforte. Con tutto ciò è evidente che Dream # 29 di Cindy Bullens è il prossimo disco da mettere nel lettore, da comprare a scatola chiusa, e se si pensa che quest'anno sono usciti anche i lavori di Lucinda Williams, Mary Gauthier, Kathleen Edwards e Shelby Lynne, tutti di alto profilo, non ci si può davvero lamentare del rock americano al femminile.
(Matteo Strukul)

www.cindybullens.com