Questo
di Cindy Bullens è un disco di straordinario rock'n'roll. Dream
# 29 è uno dei lavori migliori del 2005, è un'opera asciutta,
tesa, che custodisce nei solchi una sensibilità artistica rara. Per Cindy
si possono spendere paragoni importanti senza temere di cadere nel facile
entusiasmo, perché il suo rock è un calco al femminile di quello di Bruce
Springsteen e Steve Earle, e non è un caso che al basso suoni una vecchia
conoscenza come Garry W. Tallent…capito adesso dove si va a parare?
La Bullens ha cominciato nel '74 e nella sua lunga carriera ha avuto collaborazioni
prestigiose: con i due artisti di cui sopra e poi Bob Dylan, John Hiatt,
Rod Stewart, Bonnie Raitt, Elton John, e molti altri. Favolosa alchimista
di suoni, con una vita che non le ha risparmiato morsi crudeli, la tragica
morte per cancro della figlia undicenne, Cindy Bullens si è riaggrappata
al rock'n'roll nel 1999, dopo una lunga pausa che l'aveva tenuta lontano
dalle scene. Ottima voce, splendidi testi, un suono aggressivo, nervoso,
squisitamente costruito sulle chitarre elettriche, un ensemble di musicisti
di notevolissima caratura, qualche ospite di riguardo come Elton John
e Delbert McClinton, in un paio di pezzi, e, voilà, il gioco
è fatto. Dream # 29 è un tesoro sommerso, uscito da circa un paio di mesi,
mette tranquillamente sotto le coperte Lucinda Williams e Mary Gauthier….ok
ok scherzi a parte, non ha però niente da invidiare e, tanto per capire
cosa intendo, andate ad ascoltarvi subito le scariche elettriche di Box
of broken Hearts, che sembra scritta da Big Boss Springsteen, e guizza
come il balenare d'una lama nel buio, o provate a cantare la poesia di
Paper & Glass con un refrain intriso d'un lirismo amaro e sottile.
Grande grinta in Love Letter from Las Vegas, più rarefatta e morbida
Jellico Highway, mentre 7 Days schiude le note di un'armonica
in apertura su un letto di chitarre elettriche ed un hammond alle spalle
ad arricchire il già lussureggiante tessuto sonoro. Commoventi le immancabili
ballate, Mockingbird Hill e January Sky; altamente infiammabili
i due blues rock del disco: This Ain't Love e Dream # 29 (One
true Love) che è quasi un talkin'blues con Elton John davvero indiavolato
al pianoforte. Con tutto ciò è evidente che Dream # 29 di Cindy Bullens
è il prossimo disco da mettere nel lettore, da comprare a scatola chiusa,
e se si pensa che quest'anno sono usciti anche i lavori di Lucinda Williams,
Mary Gauthier, Kathleen Edwards e Shelby Lynne, tutti di alto profilo,
non ci si può davvero lamentare del rock americano al femminile.
(Matteo Strukul)
www.cindybullens.com
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