I Black Crowes sono purtroppo alle spalle, Chris Robinson si è
sposato, è in pace con se stesso e ce lo fa sapere nel suo debutto
solista, New Earth Mud. Era logico attendersi qualcosa che
si discostasse dal passato, magari una fuga verso i suoi amori dichiarati,
il soul in particolar modo. Il disco mostra in parte questa trasformazione,
ma sembra dimenticarsi passione e trasporto. Tutto suona un po' freddino,
molto romantico si, ma latitano un buon numero di chitarre elettriche
e manca decisamente quel fuoco sacro che bruciava nelle sue esibizioni
dal vivo. New Earth Mud resta un esercizio di stile riuscito a metà:
è un disco di ballate, in gran parte, che ha il merito di collocarsi
fuori dal tempo (potrebbe essere uscito nel 1972 e nessuno si sarebbe
accorto della diferenza), ma il difetto di diventare monotono e fiacco
col passare dei minuti. E dire che l'inzio non è niente male: Safe
In the Arms of Love è una discreta ballata rock, profuma di
seventies lontano un miglio, tanto quanto la successiva Silver Car,
aria da west coast e piano in bella vista. In Kids That Ain't Got None
c'è una voce che sa toccare le corde giuste del soul, ma ha
il sapore delle cose di maniera e da qui iniziano i guai. Could You
Really Love Me? non va da nessuna parte ; il sound vagamente psichedelico
di Fables è una buona intenzione, ma non travolge di certo
i nostri sensi; infine le atmosfere acustiche di Barefoot by The Cherry
Tree e l'amorevole Katie Dear hanno un che di soporifero. Fosse
finita qui poteva in parte funzionare, ma nel finale Chris pasticcia troppo
col funky (Ride dovrebbe forse assomigliare a Sly and The Family
Stone?) e la psichedelia (Better Than the Sun, She's on Her
way), abbassando ulteriormente il giudizio complessivo. Alla prossima.
(Tommaso Piccoli)
www.newearthmud.com
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