Chris Robinson - New Heart Mud Redline 2002 1/2

I Black Crowes sono purtroppo alle spalle, Chris Robinson si è sposato, è in pace con se stesso e ce lo fa sapere nel suo debutto solista, New Earth Mud. Era logico attendersi qualcosa che si discostasse dal passato, magari una fuga verso i suoi amori dichiarati, il soul in particolar modo. Il disco mostra in parte questa trasformazione, ma sembra dimenticarsi passione e trasporto. Tutto suona un po' freddino, molto romantico si, ma latitano un buon numero di chitarre elettriche e manca decisamente quel fuoco sacro che bruciava nelle sue esibizioni dal vivo. New Earth Mud resta un esercizio di stile riuscito a metà: è un disco di ballate, in gran parte, che ha il merito di collocarsi fuori dal tempo (potrebbe essere uscito nel 1972 e nessuno si sarebbe accorto della diferenza), ma il difetto di diventare monotono e fiacco col passare dei minuti. E dire che l'inzio non è niente male: Safe In the Arms of Love è una discreta ballata rock, profuma di seventies lontano un miglio, tanto quanto la successiva Silver Car, aria da west coast e piano in bella vista. In Kids That Ain't Got None c'è una voce che sa toccare le corde giuste del soul, ma ha il sapore delle cose di maniera e da qui iniziano i guai. Could You Really Love Me? non va da nessuna parte ; il sound vagamente psichedelico di Fables è una buona intenzione, ma non travolge di certo i nostri sensi; infine le atmosfere acustiche di Barefoot by The Cherry Tree e l'amorevole Katie Dear hanno un che di soporifero. Fosse finita qui poteva in parte funzionare, ma nel finale Chris pasticcia troppo col funky (Ride dovrebbe forse assomigliare a Sly and The Family Stone?) e la psichedelia (Better Than the Sun, She's on Her way), abbassando ulteriormente il giudizio complessivo. Alla prossima.
(Tommaso Piccoli)

www.newearthmud.com