Avvertenze
per l'uso: niente a che vedere con una scolastica rivisitazione
delle radici, Still Lookin' Good to Me contiene Americana
music eccentrica e un po' deviata, figlia legittima del suo creatore,
Howe Gelb. Il ritorno fra le braccia della tradizione è
giunto inatteso, rappresentato da uno dei tanti suoi progetti paralleli,
forse il più misconosciuto, The Band of Blacky Ranchette.
Nati quasi per gioco nel 1985, grazie all'amicizia con il compianto amico
Rainer,
questa sorta di collettivo musicale, aperto ad ogni collaborazione, ha
funzionato come valvola di sfogo per il volto più sensibile alla
country music del songwriting di Howe Gelb. Non che le canzoni dei Giant
Sand fossero scevre da strutture roots, ma qui il gioco si fa chiarissimo
e non subisce interferenze. Still Lookin' Good to Me rispolvera la sigla
di questa stramba formazione per dare vita ad un country&western di
basso profilo, poetico e stralunato come al solito. In realtà dal
punto di vista dell'ispirazione di bassa fedeltà non ne riscontriamo
in queste tracce, tanto da considerare questo lavoro come il più
centrato e scorrevole dai tempi di Chore
of Enchantment. Il merito è da condividere con un cast
stellare, che pesca a piene mani tra amici di vecchia data e nuovi virgulti
incontrati sulla strada in questi anni. Oltre agli immancabili amici Joey
Burns e John Convertino, si segnalano le presenze di Neko
Case, Richard Buckner, Cat Power, M Ward, Jason
Lytle dei Grandaddy (nella rivisitazione del traditinal Worning
On the Railroad) e Kurt Wagner dei Lamchop (la sua voce in
The Muss of Paradise viene catturata in auto, fuori dall'aeroporto
di Nashville!). La famigliola in graziosi abiti western che capeggia in
copertina contrasta volutamente con una manciata di crepuscolari ballate
country-rock, al tempo stesso spigolose e romantiche, che spaziano da
un suono scarno e acustico (The Train Singer's Song e Bored
Lil' Devil con la batteria di John Convertino, My Hoo Ha in
coppia con Cat Power, Rusty Tracks affettata dala slide di M Ward)
a più corposi quadretti elettrici full-band (Mope-a-long Rides
Home e la strepitosa Getting It Made, improbabile incrocio
tra bossanova, tango e country, con le voci soliste di Richard Buckner
e Neko Case). Il finale è lasciato ai ricordi, con l'omaggio di
Square (scritta con lo scomparso Rainer) e qui catturata dal vivo
ad Austin, con Burns e Convertino alle spalle.
(Fabio Cerbone)
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