Voce
rauca e cadenza sofferta (come l'ultimo Dylan), groove da folk-rocker
e oscurità di fondo: Tom Ovans insomma. Ormai da più di dieci anni
sulla scena e con una quantità infinita di miglia sotto le scarpe, il
rocker nativo di Boston torna con un nuovo disco. Il nono di questa brillante
ed impegnata carriera s'intitola Tombstone Boys, Graveyard Girls,
titolo che rimarca l'aspetto triste e depresso del proprio cantautorato.
"Ragazza, non essere così triste/Spesso la verità è tutto quello che
abbiamo/Non lasciarti andare, non piangere/Lo so, è tutto una grande grossa
bugia": parole sante per canzoni spesso ironiche, taglienti come lame
affilatissime. Dall'iniziale Before I'm Dead (testo al limite del
blue collar, con quel lui che stacca da tutto per ricordarsi com'era prima
di essere morto, prima di essere imprigionato fra ingranaggi della vita),
canzone dallo stile simile a quello di Gimme Shelter dei Rolling Stones,
fino alla sopraccitata Great Big Lie, passando per Revolution
(folk song desertico, con armonica, riverberi elettrici ed un ritornello
tutt'altro che raggiante) e per il rock di Standing In The Rain,
Tombstone Boys, Graveyard Girls è un disco impegnato che compete solo
ai grandi, ai cantautori provinciali tormentati, che guardano alla vita
fatua con attento e superbo distacco (proprio come Dylan, il quale spesso
finge di vivere fuori da tutto, ma che in fondo…). Ormai da diverso tempo,
dopo la nativa Boston, New York e Nashville, il nostro si è stabilito
ad Austin, dove vive di chitarra acustica, di ballate tribolate (Maria
e Racine, ultime di una buona serie, sono la quint'essenza di romanticismo
e nostalgia. Racine ricorda nello stile la Born In Time di Dylan) e di
modesti blues (South To Alabam) da troubadour americano. Esistono
musicisti, fare i nomi sarebbe superfluo, che a cinquant'anni vengono
riesumati per occasioni mondane o per revival, e altri che rivivono una
seconda, brillante primavera artistica. Ecco, Tom Ovans fa parte di questi
ultimi, dei nostri preferiti: una vita sulla strada, ai margini del music
business, passata a suonare e a lavorare sodo. Tutti elementi che aumentano
le credenziali di questo musicista e del suo nuovo disco. Per finire:
"Ragazzi delle lapidi, ragazze dei cimiteri/Troppi problemi a questo
mondo".
(Carlo Lancini)
nsr.home.texas.net/tom.htm
www.floatingworld.co.uk/music
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