Birmingham Road (Arista, 1998) è stato un vero e proprio fulmine a ciel
sereno. L'album, acclamato dalla critica, ha spalancato le porte del music
business a Jeff Black, divenuto artista di culto anche per colleghi
ben più noti. Ora il musicista è impegnato in due progetti paralleli,
il primo pubblicato negli Stati Uniti, B-Sides And Confessions, Vol.
One, il secondo inciso per la Blue Rose ed edito per ora solamente
in Europa, Honey And Salt (l'edizione americana è attesa
fra qualche mese). Honey And Salt giunge alla redazione di RootsHighway
e fa subito breccia nei nostri teneri cuori di rock'n'roll fans. Amare
un cantautore plasmato dall'America rurale, ultimo anello di una catena
di coltivatori e camionisti, che dall'altra parte dell'oceano godono di
stima e considerazione, forse per l'immensa solitudine che li accompagna
lungo strade deserte e terre sconfinate, è cosa semplice. In questo progetto
Jeff è accompagnato da un gruppo di musicisti esperti ed affiatati per
esperienze comuni con artisti come Billy
Joe Shaver e Tommy
Womack (David Jacques, basso, Craig Wright, batteria,
Jody Nardone, piano, e Will Kimbrough - già con Mattew Ryan
e Todd Snider - alla chitarra). Il suono non può che risultare pulito
e rigoroso, diviso con nonchalance fra una spoken ballad, The
Leaving, uno struggente brano pianistico, Time, e tanto rock
and roll. Concluso da un paio di composizioni acustiche dall'intrinseco
valore folk (Persephone e Home), Honey And Salt trova compimento
in una serie di tracce dal taglio rock ad alto contenuto chitarristico:
One Last Day To Live ha un intro acustico lungo giusto il tempo
di una strofa; All In Good Time vede protagonisti chitarra elettrica
e pianoforte; Rain è l'essenza del proletariato rock, ricorda il
primo Matthew Ryan, fa battere il piede con rabbia; Shout From The
Street fonde hammond, piano e fisarmonica per un sound grintoso, pieno
ed intenso. Tutti questi lineamenti melodici sono accompagnati da una
voce che più rock non si può. Con Honey And Salt Jeff Black mette in mostra
tutta la bellezza del suono americano.
(Carlo Lancini)
www.jeffblack.com
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