The
Wrenfields 21st
Century Pioneer
The Wrenfields 2001
L'onestà non manca di certo ai Wrenfields: in un periodo in
cui i grandi nomi emersi dalla scena alternative-country dei primi anni novanta
cercano di allargare i loro obiettivi musicali, tanto che ormai si parla sempre
più di Americana sound, a sottolineare questa sorta di sublimazione di
tutte le radici del rock'n'roll statunitense, questi sei ragazzi di Detroit provano
a riappropiarsi del vecchio termine, proponendosi con un gradevole intreccio di
roots-rock di maniera e cadenze sudiste. Citano apertamente tra le loro principali
fonti d'ispirazione alcuni paladini della scena quali Jayhawks, Wilco e Lucinda
Williams, anche se queste iperboli di presentazioni vanno sempre prese con le
dovute cautele. Invece di impantanarsi in improbabili e perdenti raffronti, andrebbe
sottolineata la maturità del sound (merito anche della produzione di Tyler
Brown, già al lavoro con Mark Olson e Victoria Williams) di 21st
Century Pioneer, nonchè la bontà delle esecuzioni. Sull'originalità
si apre un capitolo a parte, perchè non sempre i Wrenfields tengono alta
la tensione: al canto si dividono i compiti John Pyro e la voce femminile
di Noreen Novrocki, che portano la band in territori differenti. Più
tensione e convinzione nel primo caso, con spiccate influenze sounthern in Wondrous
e Sweet mother alcohol e qualche positiva vibrazione rock'n'roll
(ottima Rise above); tonalità soffici e country-rock dall'impostazione
molto anni settanta nel secondo caso (la stessa title-track). Il gruppo segue
con impegno, ma anche con eccessiva moderazione (esclusa una torrida Hoochey
coochey): ci sono le qualità tecniche, ma manca quel tanto di passionale
coinvolgimento che li potrebbe distinguere dalla massa. www.wrenfields.com
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