Gillian
welch Time
(The Revelator)
Acony 2001
Le vendite milionarie di Oh Brother Where Art Thou? (Fratello
Dove Sei), ancora oggi presente nelle charts americane a più di un
anno dalla sua comparsa, nonchè il crescente interesse generatosi
attorno alle nuove figure femminili della canzone tradizionale, sembra non
aver scalfito minimamente il carattere schivo e l'animo indipendente
di Gillian Welch, che di quel progetto è stata una
delle eroine più decantate. Con un'invidiabile ed intransigente statura
artistica, che solo certi talenti possiedono, Gillian si è ulteriormente
chiusa a riccio nella sua asciutta poesia country-folk, fregandosene altamente
dei probabili scarsi riscontri commerciali derivanti da un disco quale
Time (The Revelator). Abbandonata anche l'elegante, ma tutto sommato ininfluente,
produzione di T-Bone Burnett, la Welch opta per una produzione in solitudine,
senza abbandonare l'insostituibile David Rawlings, fondamentale compagno
d'avventura che con le sue chitarre acustiche segna indelebilmente le melodie
di tutto il disco. Le radici sono quelle apprezzate già in passato, che
rendono il nome di Gillian fra le più immacolate interpreti della rinascita
roots di questi anni, e per giunta nel suo aspetto più "radicale":
il trapassato remoto della folk music, le ballate degli Appalachi, la tradizione
country & hillbilly trapiantata nel profondo sud dagli immigrati europei nel
XIX secolo, sono riproposte senza filtri, attraverso ballate aspre ed angeliche
al tempo stesso. Rispetto al passato si rivela una maggiore propensione a lunghe
e celestiali folk songs (April The 14th, la conclusiva I dream a highway),
intervallate dagli immancabili quadretti rootsy (My first lover,
Elvis Presley blues), sui quali si eleva ad assoluto capolavoro, per intensità
d'esecuzione e parte testuale, I want to sing that rock'n'roll: al limite
del paradosso, vista l'assoluta inesistenza di elettricità nella musica
di Gillian Welch...a voi scoprire l'arcano.
www.gillianwelch.com
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