Billy Bob Thorton
Private Radio
Lost Highway
2001




Quanto mai singolare, anche se non del tutto inedita, la pubblicazione di questo esordio musicale di Billy Bob Thorton, regista e soprattutto attore molto apprezzato dell'ultima generazione hollywoodiana, reiventatosi per l'occasione country-rocker di classe per l'intraprendente Lost Highway. Il sospetto che la sua posizione privilegiata di star del cinema gli abbia fornito i mezzi necessari per un signor debutto, nonostante scarse qualità nel campo, va subito fugata. Certo la produzione non ha badato a spese, sia per i musicisti  coinvolti (tra gli altri Dwight Yoakam), tutta gente navigata a Nashville, sia per la supervisione di Marty Stuart (il sound del disco è una delle carte vincenti). Tuttavia lo stesso Thorton ha dichiarato il proprio primario interesse verso la musica, un possibile sviluppo della sua carriera insomma. Inoltre, i lunghi anni di gavetta passati in svariate cover bands dovrebbero garantire sulla sua integrità e preparazione. Non bastassero queste premesse, bisogna francamente ammettere che Private Radio è uno scorrevolissimo disco in puro Americana style, che divide la posta in gioco tra ruspanti episodi country-rock, oscure ballate al neon e qualche talkin' blues di maniera, in cui conta più la recitazione che la musica (gli insopportabili dieci minuti di Beauty at the back door). La voce è profonda, da perfetto crooner notturno e si adatta bene sia al modello roots alla Johnny Cash (Smoking in bed, That mountain), sia al conturbante interprete di ballate soulful (Your blue shadow), lasciando sempre aperta una porta verso accattivanti melodie pop-rock (Walk of shame, la dolce Angelina o la rilettura della byrdsiana He was a friend of mine). Il cuore di Billy sembra dunque combattersi fra due poli opposti: da una parte il raffinato songwriter urbano, dall'altra il più informale rocker di provincia. Sentita la gustosa e rilassata versione di Lost Highway (hank Williams), optimao per la seconda veste.


www.losthighwayrecords.com