Tandy
The Bloodroot Transcriptions
Yellow Slipper
2001




Non vorrei far ricadere sui Tandy responsabilità che non sono di loro appartenenza, ma il ripetuto ascolto di Bloodroot Transcriptions, fornisce i giusti spunti per chiarire parecchi errori ed incomprensioni sull'immenso movimento roots che popola la provincia americana e per diretta conseguenza le pagine di questo sito. Mike Ferrio è l'ennesima incarnazione del songwriter alla ricerca di una rock'n'roll band che dia un senso nuovo alle sue canzoni, e l'ha trovata nei fedeli compagni Tom McCrum (batteria) , Scott Yoder (basso) e Drew Glackin (chitarre e strumenti a corda vari). Con questi intenti i Tandy sono giunti al quarto episodio della loro carriera, raccogliendo consensi crescenti da parte di critica, addetti ai lavori, pubblico e non ultimi, molti musicisti, che prestano i loro servigi nel disco in questione (tra gli altri un inedito Eric Ambel alla tromba e il desaparecido Malcom Holcombe ai cori in un paio di bani). Da qui a catalogare i Tandy come un'ulteriore, insopportabile incarnazione dell'alternative-country ne passa: tracce di tradizione e country music se ne sentono in abbondanza in Bloodroots Transcriptions (titolo tratto da una delle maggiori opere di Louis Green, strambo filosofo americano dell'ottocento), ma dei dettami tipici del genere poche, vaghe ombre. Ferrio è fin troppo storyteller per rientrare nella categoria dei roots roskers di provincia: l'impianto sonoro dei Tandy è piuttosto imparentato con un folk-rock rurale che spazia da echi dylaniani (la splendida That's my candle ed una più country oriented The Stations) ad una riedizione in formato ridotto della Band (The truth is better than a lie, Fidelis), per affrontare qualche fuga nel rock di matrice sixties (True fine love) ed in ballate degne dei Byrds di Sweetheart of the Rodeo (Louis Green, Might shine again). Se consideriamo anche un pizzico di bizzarria negli arrangiamenti, visto che ogni tanto spunta una hawaian lap steel (!!!), un cello o una tromba, possiamo tranquillamente declinare l'invito a considerare i Tandy un'altro ripetitivo combo country-rock: qui ci sono intuizioni che, se meglio focalizzate, potrebbero riservare parecchie sorprese.


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