Preston
School of Industry All
This Sounds Gas
Domino 2001
Scott Kannberg, in arte Spiral Stairs, è un'altra scheggia impazzita
nata dalle ceneri dei Pavement, di cui era chitarrista ed autore un po' offuscato
dal talento di Steven Malkmus. Più o meno contemporaneamente all'uscita
solista di quest'ultimo, anche Scott prova l'avventura solitaria, nascondendosi
però sotto le spoglie di un fantomatico gruppo dall'improbabile nome, Preston
School of Industry. Chi ha amato alla follia il pop a bassa fedeltà
dei Pavement, paladini assoluti dell'underground americano degli anni 90, le loro
stralunate melodie low-fi e quell'attitudine da anti-stars che li distingueva,
potrà trovare un dolce sollievo nelle dieci tracce di All This Sounds
Gas. Tuttavia, pur proseguendo sulla linea tracciata in passato, la nuova
veste musicale di Kannberg è meno sconclusionata che in passato: pop-rock
certo, ma con un senso della canzone e della sua struttura più classico
e formale, senza perdere necessariamente di credibilità. Ci sono grandi
chitarre ed armonie languide che avvolgono tutto il disco, con uno scintillante
incrocio tra radici americane (a volte il guitar sound vira verso lidi "younghiani")
ed un gusto tutto british nella melodia (diciamo qualcosa a metà tra la
new wave e i Kinks). Tra episodi che si agganciano al passato, svelando il background
del musicista californiano (Whale Bones, Take a stand), morbide
ballate dal passo stanco (A treasure @ silver bank, The idea of fires)
e qualche suite un poco allucinata (Encyclopedic Knoledge of), c'è
anche il tempo per fare il verso ai Cure (Falling away) e per rispolverare
dell'ottimo rock'n'roll (Doping for gold). Meno
appariscente e pompato dell'ex collega Malkmus, ma altrettanto valido.
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