Nashville
Station Been
Here Done This
Roots Pop 2001
Le
apparenze spesso ingannano, soprattutto quando si tratta di decifrare la provenienza
di questa miriade di piccole bands della sconfinata provincia americana: a dispetto
di un nome che non lascia dubbi sulle loro appartenenze musicali, i Nashville
Station sono in gran parte un progetto solista nato intorno alla figura di
Dave Nash, sconosciuto songwriter originario di Oakland, California, assai
distante dunque dai lustrini dell'arcinota capitale della country music. Barcamenandosi
tra le attitudini di una verace no depression rock'n'roll band e le mire
solistiche del loro principale autore, i Nashville Station approntano uno stringato
affresco (poco più di trenta minuti) roots-rock, estremamente ligio ai
dettami del genere, senza particolari picchi artistici e nello stesso tempo senza
insopportabili cadute di tono. Le chitarre conducono le canzoni con un drive serrato,
guitar-rock di fattura artigianale, che insegue i fantasmi degli Uncle Tupelo,
incrociando trascorsi country, rock'n'roll dalle poche pretese e melodie svelte,
che definire pop sarebbe un deciso azzardo, se non altro per l'evidente atteggiamento
informale che le percorre. Precisata la posizione di onesti gregari dei Nashville
Station, sarebbe doveroso comunque elogiarne l'impegno e la freschezza di fondo
con cui affrontano una materia stra-abusata. E' fuor di dubbio che esistano attualmente
migliaia di band simili in circolazione, più o meno interessanti e dotate
di un talento per così dire "casalingo", per cui al gruppo andrebbe
ricordato che per emergere occorrerebbero ben altri mezzi, attualmente solo intuibili
tra le pieghe del loro ruspante rock provinciale, che mostra la sua faccia più
corrosiva nei riffs dell'iniziale Nadine, ed allenta la morsa in qualche
sbilenca ballata country rock (la younghiana Non more nomore e Somehow).
Empty Chair rimanda al passo sguaiato dei Bottlerockets, mentre Ishtar
e Wallow potrebbero passare come riletture meno urticanti di quell'indimenticabile
miscela country-punk portata alla ribalta dai primi Tupelos.
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