Jasper
Stone Let'er
Smoke
Skeet Music 2001
Avevo fatto conoscenza dell'impertinente miscela country'n'roll di questi
quattro "rednecks" texani con il loro arcigno debutto del '98, Shoot
the Moon, irriverente prodotto alternative-country con le giuste dosi di radici
e rock'n'roll per entusiasmare chi nel circuito roots ricerca soprattutto l'energia
e la viscerale attitudine ribelle di un'autentica bar-room band. Il gruppo era
riuscito tra l'altro ad ottenere parecchie attenzioni grazie ad un arrembante
singolo (Bastard out of Texas), che esprimeva in pieno le potenzialità
e le carattersitiche del loro sound. Let'er Smoke si presenta come
una precisa conferma delle prime impressioni, ma nello stesso tempo rivela un
netto miglioramento nell'impianto generale delle canzoni, variando arrangiamenti
e soluzioni all'interno di un roots-rock granitico. Un territorio musicale sicuramente
non originalissimo, che deve sopperire a certe mancanze d'inventiva con una passionalità
che i Jasper Stone non fanno certo fatica a mostrare lungo tutti
i quattordici episodi del disco. A conti fatti un innegabile passo in avanti rispetto
agli esordi, che impone la band tra le migliori rappresentanti della corrente
più ridanciana e scalcagnata dell'universo alternative-country, per interderci
quella che, mi pare, possa vantare tra i suoi capisaldi gente come Bottlerockets
o i primi Slobberbone, punti di riferimento imprescindibili per inquadrare il
background di Ed Voyles (autore, voce, chitarre e mandolino), Henry
"Hank" Meyer (batteria) e Dan Stewart (basso, armonica).
Fatti i dovuti distinguo, ci muoviamo infatti sulle stesse lunghezze d'onda, ma
con accenti hillbilly e honky tonk maggiori, che si lasciano apprezzare pienamente
in Jack co. fair, Sweet lil' victim, Grey dog blues e Change
jar, in cui l'innesto del fiddle (Will Brumley) si rivela l'elemento
vincente e nuovo rispetto al passato. Da altre parti si vira al puro rock'n'roll
(Star Fred's e le casinare Apartment party e I keep my baby rockin'),
mettendo in mostra una sensibilità blue-collar che, un po' a sorpresa,
si innesta e con buoni risultati sulle loro radici rurali.
www.jasper-stone.com
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