Joe Houck
For You
Joe Houck
2001



Joe Houck
testimonia ulteriormente le possibilità offerte dalla rete: anche i più scettici dovrebbero convincersi che, per la musica indipendente, il canale internet resta ad oggi la migliore e forse unica possibilità per scavalcare le strette maglie del grande mercato: un artista non più giovanissimo come Houck (circa quarant'anni), musicista non professionista, una carriera di ingegnere alle spalle sceglie di assecondare le sue passioni grazie all'ausilio di un piccolo sito (bruttino a dire il vero) ed una coscienziosa pubblicità attivata sul web, contattando i diversi canali interessati ad una proposta musicale del genere. Anche noi siamo rientrati nelle sue "mire" e rispondiamo favorevolmente all'invito, perchè ci è parso di ravvisare nel qui presente For You una grande dedizione, caratteristica che sopperisce ad una scrittura ancora molto acerba e derivativa. Avendo respirato a pieni polmoni l'aria del sud (ha pianta stabile in Tennessee), la musica di Joe Houck risente indelebilmente dell'indimenticata stagione del sounthern-rock, di cui coglie i diversi linguaggi ed aspetti, passando da grintose tirate rock'n'roll nel segno dei Lynyrd a ballate assolate e scorrevoli, che mischiano radici country, influssi soul e melodie di scuola Eagles. Non tutto cattura le dovute attenzioni e se sprechiamo le fatidiche tre stelle, è soprattutto per incoraggiare la sua scelta indipendente. Onestamente deve essere sottoiineata la buona fattura della produzione e l'eleganza dei musicisti coinvolti, che mi pare rendano al meglio nei tempi medi di ballate elettro-acustiche quali la stessa title-track, Double life e On the line, vicine per sensibilità ad alcune cose della Marshall Tucker Band. Sono le tracce più significative del disco, che a tratti scivola pericolosamente nel miele (Gone with the wind) o in episodi assolutamente insipidi (Outskirts), affidandosi al drive chiaramente sudista di Sugar cane e The deer song per risolevvarne le sorti: rock'n'roll senza troppe pretese, che manca indubbiamente di mordente e soffre la presenza di una voce poco adatta a tali ruvidi slanci rock-blues.

www.joehouck.com