Fernando
Dreams Of The Sun And The Sky
Domingo
2001




L'anima musicale che si nasconde sotto la misteriosa sigla Fernando è quella di una eclettica figura del songwriting di Portland, Oregon, nominato tra l'altro tra i talenti più promettenti della scena locale. Fernando Viciconte tradisce evidenti origini extra-statunitensi, che devono aver influito in qualche modo sulla sua formazione artistica. Questo almeno è il luogo comune in queste situazioni meticce, anche se il suo sontuoso ed oscuro folk-rock non sembra rivelare particolari incroci razziali in musica. Certo non è facilmente accostabile ad alcuna specifica scena provinciale, tanto meno al fenomeno Americana: troppo singolari e scontrose le sue melodie per rifarsi direttamente alle radici dei padri della folk music. Non si fraintenda il personaggio: il punto di partenza è sempre e comunque un raffinato sound elettro-acustico di estrazone tradizionale, che spesso però ripiega sulla malinconia, qualche volta sulla letargia, sicuramente poco incline alla ricerca di melodie "facili" e di sonorità più ruspanti. la produzione di Mike Coykendall (leaderd di una formazione molto affine musicalmente quale gli Old Joe Clarks) e la lunga fila di ospiti accrescono la qualità media del disco, una delle uscite indipendenti più stimolanti e diverse di questa fine stagione. Notturno, rilassato, Dreams Of The Sun And The Sky ti assale con il suo carico di sofferta poesia fin dall'iniziale The jackal e prosegue su queste tonalità depresse in Climb e nella nervosa White light, incrociando idealmente Leonard Cohen, Dylan ed un Tom Waits meno rancoroso (le avvolgenti atmosfere jazzy di Only one for me) con l'ausilio di un'orchestrazione varia e coraggiosa, tra strumenti folk (chitarre, pedal steel, armonica), sezione d'archi, trombe e clarinetti.