Wagon
Beauty
Angel Queen
Glitterhouse 2000
Giunti al terzo disco, il secondo per la Glitterhouse, i Wagon sembrano
aver definito ancora meglio i contorni della loro proposta musicale, che può facilmente
accomunarli a gruppi quali i Nadine o gli Old Joe Clarks,
realtà distinte tra loro, ma molto affini nelle atmosfere depresse destate dalla
loro musica: la presenza nel disco di Steve Rauner e Todd
Schnitzer degli stessi Nadine sembra ribadire il concetto. Il risultato
è presto detto: se i precedenti No kinder room e Anniversary avevano
colpito favorevolmente per le loro atmosfere bucoliche, un country-folk sussurrato
e rappacificante, questo Beauty angel queen ribadisce quelle sensazioni
e non sposta di una virgola il loro sound, tendando però intelligentemente di
introdurre arrangiamenti più corposi. Il nuovo corso ottiene i massimi voti proprio
nella title-track, dove lazzeccato inserimento della sezione fiati riporta
alla mente, fatti i dovuti distinguo, le intuizioni di Gram Parsons o lindimenticabile
commistione di country, rocknroll e soul degli Stones di Exile. I
tratti inconfondibili della band di St.Louis vengono ribaditi ed ampliati nellapertura
di Everything she owns e Keeping guard, country-rock cristallino
che sembra giungere da unepoca antica, "irrobustito" dalle chitarre
elettriche, molto più evidenti che in passato, degli ospiti Dave Schramm e John
Horton. Can you tell me e Amends si adagiano su ritmi blandi e sognanti,
mentre linnesto del wurlitzer dellamico Rauner in Still amazed
dona al brano una colorazione notturna molto intrigante. Il vero fulcro dellintero
lavoro resta però laccoppiata di Broken lines e Burden back.
Le due canzoni si susseguono senza soluzione di continuità per più di dieci minuti,
creando un suono semplice ed avvolgente: la prima è quasi uno strumentale, con
pochi versi cantati, dal crescendo appassionante; la seconda un classico roots-rock
dal piglio stradaiolo, reso più movimentato dalla slide di John Horton. Nella
loro difesa quasi oltranzista di certo country-rock dannata i Wagon non
si posizionano tra le realtà più geniali ed innovative della scena roots, ma sanno
regalare vere emozioni agli amanti del genere |