Speedbuggy
Cowboy
and Aliens Cargo
2000
L'attacco
assassino di GTO, con le sue ritmiche serrate e la sua violenza chitarristica
può francamente depistare: innegabile che il background degli Speedbuggy
affondi interamente nei suoni del punk-rock californiano, ma la sensibilità
di questi quattro ragazzi trascende il genere e tocca i territori del country
(nel '98 hanno dato alle stampe George Owens, edizione limitata
con sole cover in chiave punk di Buck Owens e George Jones, autentiche icone della
country music), non disdegnando un impostazione a tratti decisamente mainstream
(Big Blue Sky). Insomma, siamo facilmente portati a collocarli su quella
strada tracciata una ventina di anni orsono dagli X, ripresa in questi anni da
band quali gli Waco Brothers, ma con una spinta punk più marcata
che non può non accostarli ai grandi Social Distortion e al Mike Ness solista.
Immagine un po' scontata, ma in fondo ingenua ed onesta, da ribelli nei panni
di cowboys, Timbo (ottima voce), Steve Kidwiler (chitarrista diviso
tra furia punkettara e una chiara impostazione country texana) con l'aggiunta
di una sezione ritmica granitica (Pat Muzingo e Brad Sloan), mettono
in piedi una bella festa rock'n'roll (oggi lo chiamerebbero cow-punk...). Cowboy
& Aliens è difatti un disco torrido, che brucia tutto e subito:
fresco e vitale, forse poco originale nel suo genere, ma perfettamente a suo agio
con la materia trattata. I risultati migliori si notano soprattutto quando le
due anime della band riescono ad intersecarsi: è il caso di robuste ballate
country-rock quali Somewhere in America e Cowboy Town, dell'acustica
Live Through this pain o dell'honky tonk al vetriolo di On top
of the world.
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