L’origine
e la storia dei Rockpile ricalca un po’ la
genuinità e la spontaneità del pub-rock e la porta
a un livello inaspettato. Nick Lowe, bassista con
il groove incorporato, Dave Edmunds, un rock’n’roll
heart come pochi, Billy Bremner, gran chitarrista
e terza voce, nonché Terry Williams, un batterista
potente e raffinato, capace di viaggiare a tutta velocità
senza perdere di vista i contorni delle canzoni (finirà
per suonare nei Dire Straits) non sono stati un supergruppo,
ma la quintessenza di un’idea musicale che ruotava
attorno a un nucleo specifico di musicisti e songwriter
che hanno intrecciato le loro carriere.
Un’officina capace di generare un sound preciso e
distinto, immediatamente riconoscibile, almeno quanto
quello dei colleghi Rumour o Attractions, traiettorie
che si intersecheranno spesso e volentieri con quella
dei Rockpile. Per quanto si siano espressi soltanto
con Seconds of Pleasure (più una manciata
di album dal vivo) sono proprio il riassunto di quell’epoca,
avendo inciso materiale per un’altra mezza dozzina
di album confluito poi nelle traiettorie soliste di
Dave Edmunds e di Nick Lowe. Una fucina di canzoni
con Chuck Berry come punto di riferimento inamovibile,
ma anche con il gusto per le armonie vocali, per quelle
canzoni scritte con l’abilità di trasformare ogni
singolo passaggio (le strofe, gli incisi, i ritornelli,
i riff e gli intervalli strumentali) come parti di
una sceneggiatura di tre minuti, a volte meno.
Seconds of Pleasure è un intarsio tra rock’n’roll
e pop che non è mai invecchiato, grazie al ritmo e
alla solidità, forse il passaggio più raffinato di
tutti nel far convergere, e poi nel distribuire, sia
i talenti che le intuizioni su cui poi si genererà
una moltitudine di eredi. Bisogna ricordare anche
che nell’EP allegato all’originale c’era l’omaggio
di Dave Edmunds agli Everly Brothers e nella ristampa
del 2004, oltre al rock’n’roll sfrenato di Crawling
From The Wreckage, c’è la loro versione dal vivo
di Back To Schooldays di Graham Parker (su
Howlin’ Wind la chitarra la suonava Dave Edmunds)
e tutto torna.
(Marco Denti)
Altri ascolti:Live at Montreux, 1980
(Eagle, 2011)