Jim White
Waffles Triangles & Jesus
[
Loose/ Goodfellas
2017]

jimwhite.net

File Under: freakamericana

di Fabio Cerbone (06/12/2017)

Un'autentica storia americana quella di Jim White, di quelle storie un po' freak e fuori sincrono che possono accadere soltanto negli Stati Uniti, e per ciò stesso uno dei motivi grazie ai quali continueremo a subirne il fascino. Descrivere il personaggio e il suo interesse multiforme per l'arte è assai complicato. La biografia parla di un uomo, oggi sessantenne, per tutte le stagioni: surfer professionista, quindi indossatore di alta moda, pugile, bagnino, cuoco e infine tassista per le strade di New York, quest'ultima esperienza alla base di un libro di memorie in lavorazione. Nel frattempo è stato capace anche di imparare a suonare una chitarra, collaborare con Joe Henry, Bill Frisell, Morcheeba, Aimee Mann fra i tanti, e diventare uno dei songwriter più eccentrici alle prese con la tradizione sudista da cui attinge la sua ispirazione (fondamentale in tal senso Searching for the Wrong-Eyed Jesus, documentario del 2003 prodotto dalla BBC).

Già alla corte di David Byrne, con cui debuttò alla tenera età di quarant'anni in Wrong-Eyed Jesus, White ha attraversato due decenni di carriera predendosi i rischi del suo approccio alla materia: country e appalachian folk, southern music e gospel riletti con spirito dissacrante, mettendo insieme gusto per il gotico, per il kitsch (da cui deriva forse anche la sua attività di visual artist, con numerose esposizioni) e per una narrazione sempre sopra le righe. Copertina e titolo di Waffles Triangles & Jesus lo confermano e ci restituiscono un immediato legame con il suo esordio, proprio nei riferimenti religiosi e nella figura di Gesù Cristo, salvo svelare una raccolta assai meno schizofrenica e persino più solare del previsto negli aspetti musicali. Senza dubbio fra i lavori più accessibili e coerenti di Jim White, inciso con alcuni musicisti della scena indipendente di Athens e che vede la collaborazione di Dead Rock West e Holly Golightly, l'album alterna bozzetti roots che esprimono il fascino di White per l'America più profonda e piccole esplosioni pop che dischiudono melodie irresistibili su tematiche incentrate sulle relazioni umane.

Da una parte un'opera sognante e un po' trascendentale, dall'altra un disco che non rinnega il suo vincolo con il linguaggio della tradizione: il caso emblematico è la scura e mistica Drift Away, con il banjo a menare le danze di un country a tinte noir, subito spareggiato dalla stravagante Long Long Day, melodia vagamente irish e coro picaresco. Con Playing Guitars si torna spediti verso Nashville a tempo di marcetta, ma l'idea di country music espressa da White è sempre troppo originale per assecondare le regole di genere, così come dimostrano anche episodi quali Wash Away a World e la strampalata e circense E.T. Bass at Last Finds the Woman of His Dreams. Un leit motiv che accompagna l'intero Waffles Triangles & Jesus, la sua stessa ragion d'essere potremmo affermare, con momenti assolutamente incantevoli in Far Beyond the Spoken World e nella luminosa cornice pop di Silver Threads, prima di addentrarsi nei viluppi di Prisoner's Dilemma, interferenze jazzy e world sulla base folk di partenza, e chiudere con la carezza pianistica di una Sweet Bird of Mistery che piacerebbe tanto a Randy Newman.


    


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