Delbert McClinton & Self-Made Men
Prick of the Litter
[Hot Shot/ Thirty Tigers/ IRD
2017]

www.delbert.com

File Under: jazzy rhythm and blues

di Paolo Baiotti (03/02/2017)

Nato a Lubbock nel '40, Delbert McClinton ha vissuto a Fort Worth nell'adolescenza, iniziando la carriera musicale come armonicista e chitarrista di una bar-band che ha accompagnato molti bluesman di colore, prima di diventare l'armonicista del cantante Bruce Channel, con il quale ha avuto un grande hit nel '62 (Hey Babe). La sua carriera è decollata nei primi anni settanta dopo il trasferimento a Los Angeles. In coppia con Glen Clark ha inciso due dischi tra country e soul poi, spostatosi a Nashville, ha esordito da solista con Victim Of Life's Circumstances (Abc '75). I momenti di maggiore popolarità sono legati a The Jealous Kind (Capitol '80) con il singolo Giving It Up For Your Love, ai dischi incisi a cavallo del nuovo millennio per la New West, a un paio di duetti del '91 con Bonnie Raitt (Good Man, Good Woman, premiato con un Grammy) e Tanya Tucker, nonché alle numerose covers dei suoi brani in ambito country e blues.

Superato il traguardo dei 75 anni, dopo avere accantonato un difficile momento di salute per un infarto, McClinton continua a suonare con regolarità, ogni anno organizza una crociera musicale e finalmente si è concesso il lusso di registrare un album che aveva in testa da parecchio tempo, ennesima prova della sua versatilità. Prick Of The Litter è un omaggio al lato romantico e morbido dell'artista e a cantanti come Nat King Cole e Johnny Mercer. Un disco che viaggia tra jazz e rhythm and blues, con qualche incursione nel blues e nel funky, atmosfere notturne e rilassate, testi romantici e intimi. In questo contesto spiccano la voce blandamente arrochita e i raffinati arrangiamenti dei Self-Made Men, la band formata da Kevin McKendree (piano e organo), Mike Joyce (basso), Jack Bruno (batteria), Bob Britt (chitarra), coautori di numerose tracce del disco, con l'aggiunta di Quentin Ware alla tromba. La prima parte di Prick Of The Litter è la più varia, alternando l'errebi Don't Do It con i fiati in ritmica, il contributo vocale di Lou Ann Barton e il brillante assolo di chitarra di Jimmy Vaughan alla notturna Doin' What You Do che sembra uscire da un vinile degli Steely Dan, alla ballata country Middle Of Nowhere con un falsetto che ricorda gli Eagles più leggeri e all'energica Skip Chaser, rock blues robusto composto con il vecchio amico e collaboratore Glen Clark.

Nella parte centrale si susseguono tracce jazzate e romantiche quali la pianistica San Miguel, il blues swingato Pulling The Strings, la notturna Like Lovin' Used To Be e la cover di Jones For You, omaggio a Louis Armstrong nel modo di cantare e nell'uso della tromba. Unica eccezione il funky Neva che sembra un po' fuori contesto. Anche il finale ribadisce gli accenti jazzati con una riuscita cover di The Hunt Is On (Percy Mayfield) con piano, organo e la chitarra di Jimmy Vaughan in evidenza, l'intima Bad Haircut e la rilassata ballata Rosy che chiude un disco breve e compatto, da ascoltare preferibilmente davanti a un caminetto acceso e in buona compagnia.


    


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