Andy Shauf
The Neon Skyline

[Anti- 2020]

andyshauf.com

File Under: indie folk

di Giovanni Andreolli (13/02/2020)

Il sesto disco di Andy Shauf, giovane cantautore canadese, è un concept album sviluppato attorno a una storia semplice, frutto della fantasia dell’autore, ma veritiera e resa straordinaria soprattutto per la sua abilità nel descrivere l’umanità nella sua vita di tutti i giorni. Un’umanità normale, che continua a ripetere gli stessi errori, ma che viene descritta senza giudicare: posto sullo stesso piano dei suoi personaggi, il narratore conclude il racconto senza alcuna verità assoluta e con la sola consapevolezza che a prescindere da come andranno le cose, la vita stessa andrà avanti e tutto si sistemerà (“Nothing is the end of the world” come da lui stesso dichiarato).

Con un sottofondo delicato dato da una dolce, e a tratti malinconica, fusione tra la chitarra acustica protagonista di ogni brano, e dinamiche strumentali concettualmente molto vicine al jazz, che danno forma a un fondale urbano e notturno perfetto per l’ambientazione del disco, prende vita la storia: quella che per il protagonista doveva essere una tranquilla serata trascorsa a bere in compagnia del solito amico, si trasforma dapprima in un viaggio tra i ricordi del suo ormai concluso rapporto d’amore, memorie sollecitate dal ritorno in città della sua ex, per condurre infine all’incontro inaspettato con lei, che metterà a tacere definitivamente qualsiasi speranza di poter tornare indietro. La vicenda è raccontata magistralmente, dando spazio ai dialoghi, veri centri di forza su cui girano tutti i brani: Andy Shauf, nei panni del regista che mette in scena il suo film manovrando abilmente attori e semplici comparse, riesce ad arrivare dove pochi nella musica arrivano, cioè a quel magico passaggio che porta dall’ascolto all’immagine, alla visione fisica degli avvenimenti messi in luce dalla musica.

Essendo un concept album, è impossibile estrarre un brano dal resto del disco; o meglio, certo lo si può fare, ma sarebbe come leggere casualmente un capitolo di un romanzo, che può (forse) piacere, ma inevitabilmente mancherebbe di qualcosa (d’altronde The Neon Skyline non dura tanto, poco più di una mezz’ora, a differenza di altri dischi con la stessa idea di fondo). La bellezza di questo album sta nell’intero lavoro, in tutta la sua completezza, musicale e testuale (parti entrambe curate da Shauf, cantautore, compositore e arrangiatore di ogni brano), dimostrando, ancora una volta, quanto sia giusta l’attenzione rivolta al cantante originario di Estevan.


    


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