Delta Moon
Cabbagetown
[
Landslide Record
2017]

deltamoon.com

File Under: southern roots & blues

di Paolo Baiotti
(08/04/2017)

Tom Gray e Mark Johnson si sono conosciuti parecchi anni fa in un negozio di dischi di Atlanta. Entrambi chitarristi dalla tecnica slide, ci hanno messo poco tempo prima di formare una band, piuttosto inusuale per la presenza della doppia slide che ancora oggi caratterizza il suono del gruppo insieme alla voce sporca di Gray. Dopo avere vinto l'International Blues Challenge a Memphis nel 2003, la formazione georgiana ha iniziato a incidere e a girare il mondo con regolaritā, completata da Franher Joseph al basso dal 2007 e dall'ultimo arrivato Marlon Patton alla batteria, proprietario dello studio nel quale č stato inciso il nuovo disco.

Dall'omonimo esordio del 2002 la band č giunta a Cabbagetown attraverso altri sei album in studio e tre dal vivo, raggiungendo un equilibrio ammirevole tra le due slide (alle quali si aggiungono la lap steel e la mandoguitar suonate da Johnson) che contribuiscono al sapore sudista del suono e all'impressione di distacco e di indolenza tipicamente "southern". Forse proprio questo aspetto č un limite: a volte i Delta Moon sembrano un po' freddini, come quegli studenti che non si applicano al 100%... sono bravi, ma potrebbero fare meglio. L'apertura di Rock And Roll Girl č emblematica del sound del quartetto: mid-tempo roots con voce strascicata (un po' alla J.J. Cale), lap steel pigra e incisiva nello stesso momento, backing vocals femminili. The Day Before Tomorrow dā un'accelerata al ritmo, pur mantenendo l'impressione di svogliatezza, mentre nel blues acustico Just Lucky I Guess si apprezzano il contrabbasso dell'haitiano Joseph e l'acustica di Gray che accompagnano la slide pungente di Johnson.

Se Coolest Fools sembra un po' scontata, l'inserimento del piano giova all'intensa Refugee, un talking blues di denuncia e alla notturna Mad About You, nella quale spicca un assolo di Johnson all'elettrica. L'unica cover č Death Letter di Son House, approcciata in modo inusuale sia dal punto di vista musicale che vocale. Il mid-tempo blues di 21st Century Man e lo scanzonato strumentale Cabbagetown Shuffle ci accompagnano alla chiusura affidata al ritmato roots-rock Sing Together. Un altro buon disco per una band che ha appena iniziato l'ennesimo tour europeo che passerā per il nostro paese nella seconda decade di aprile (qui le date).


    


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