Luca Milani
Lost For Rock'n'Roll
[Martinè records  2013]

www.luca-milani.com
martinerecords.bandcamp.com

File Under: rock'n'roll dreams

di Fabio Cerbone (02/10/2013)


Una foto sgranata, jeans, una valigia e un cappello, il battito rock della strada che sembra attirare prepotentemente a sé la musica di Luca Milani. Difficile d'altronde sbagliarsi sul suo conto: una della cover più oneste e vissute che mi sia capitato di sentire in tempi recenti era proprio la No Surrender (Bruce Springsteen) acustica che spesso Milani proponeva nei suoi one man show, di supporto al precedente Sin Train. Ed è da quel nocciolo di romanticismo, speranze e rock urbano che riparte la sua avventura, in un disco che fin dal titolo, un programmatico Lost For Rock'n'Roll, rivendica un'appartenenza precisa, un immaginario che per qualcuno apparirà scontato, per noi invece sempre vitale e indispensabile quando lo si affronta con una certa innocenza.

Non è cambiato radicalmente molto dalle agrodolci ballate alternative country di Sin Train, perché il modo di interpretare i propri sogni da parte di Luca Milani riflette uno stile ormai molto riconoscibile, quello che però ha subito una svolta decisiva è il sound: oggi lanciato a rotta di collo verso un rock stradaiolo, dall'anima punk e blue collar che mette insieme le strade di fuoco di Springsteen con la melodia roots di Ryan Adams e la lezione aggiornata degli ultimi Gaslight Anthem. Questo giusto per sintetizzare il sentimento elettrico che spunta dai solchi di Silence of this Town, Demons Inside, Dog in the Fog o della stessa titrle track, arricchite da hammond e piano di Riccardo Maccabruni (Mandolin' Brothers, Folks Wagon), che si aggiungono al trio di base formato da Milani con Giovanni Calella al basso e Luca Capasso alla batteria. Sono canzoni immediate e sincere, poco studiate, tre accordi e una verità come insegnano gli americani, con una punta di malinconia e disillusione che affiora nelle liriche, dettata forse dalla maturità e dal tempo trascorso: sogni lasciati alle spalle, qualche ricordo che fa male all'anima, ma anche un desiderio di riscatto e la consapevolezza di essere ormai avvolto da una passione che non ti lascerà facilmente.

Lost For Rock'n'roll appunto, come quando Luca Milani canta in Party Dress: "We were made to love, we were born to die/ Give me one more chance to the promised land" azzardandosi a citare (e parafrasare) con tale semplicità alcuni passagi chiave di questo rock da strada maestra. Il disco, registrato con William Novati della Martinè records ai Downtown Studios di Pavia, possiede un'immediatezza che è frutto di pochi ripensamenti: un impatto live dunque, le chitarre squillanti sempre al centro dell'azione, ma senza abbandonare del tutto quella interessante propensione di Luca Milani per i chiaroscuri della ballata Americana (In the Wind) e di certo rock'n'roll dai sapori tradizionali (l'armonica che taglia la melodia in Dust and Wind). Leggiamolo allora come l'altra faccia o meglio l'ideale compendio di Sin Train: insieme mostrano un percorso di piena maturazione e consapevolezza del proprio stile.


 


<Credits>