inserito 05/01/2011

Davide Buffoli
Prices
[Davide Buffoli/ Venus 2010]



In un mondo alla rovescia le canzoni di Prices dovrebbero riempire le playlist radiofoniche di mezza Italia e magari spingersi persino all'estero, visto l'utilizzo della lingua inglese, ma Davide Buffoli ha la "sfortuna" di abitare nella provincia dell'impero, sudando sette camice per farsi spazio e incidere. Il suo pop rock sbarazzino, armonioso, costruito con gusto e precisione certosina resta infatti una mosca bianca nel panorama di casa nostra. È un peccato perché dopo otto lunghissimi anni di silenzio (l'esordio nel 2002 sotto la sigla Davide Bufoli & The Habladors) il chitarrista e autore varesino dimostra una crescita esponenziale in termini di composizioni e arrangiamenti (grazie anche al lavoro in studio con Stefano Lucato), tanto che Prices suona davvero come un prodotto dal respiro internazionale. Potrebbe tranquillamente uscire dal catalogo di una major americana, tanto è intriso di ganci pop e chitarre frizzanti che navigano nei territori di un fiero mainstream rock a stelle e striscie, là dove si incontrano sia il culto di band quali Sister Hazel, Refreshments e Gin Blossoms, sia le vendite milionarie di Train e Vertical Horizon, giusto per citare un universo che dovrebbe piacere allo stesso Buffoli.

Il nostro però è adesso impegnato in un percorso del tutto personale, che nulla deve invidiare ai grandi nomi, scacciando una dipendenza che non avrebbe più senso: l'ariosa melodia di Sleeping When the Birds Are Singing, con i suoi cambi di tempo e il meticoloso intreccio di chitarre e voci, l'arrembante timbro stradaiolo di Hollywood Pop Comedy sono ipotetici singoli killer, che confermano inoltre come Davide Buffoli sia una assoluta anomalia - nel senso più positivo del termine - anche per la scena "tradizionalista" italiana, fuori dagli schemi semplici della canzone folk o del classico suono Americana. Certo, esiste una radice (è proprio il caso di dirlo) comune, la stessa che ci fa sobbalzare nella stesura della title track, una irresistibile ballata che echeggia il John Mellencamp di Lonesome Jubilee, con il suo svolazzare di mandolini e tastiere, e meglio ancora nel piccolo gioiello Sweet Jenny Blue, dolce altalena country con la pedal steel dell'ospite Alessandro Grisostolo a colorare la canzone di grandi spazi americani.

Sogna ad occhi aperti Davide Buffoli e specialmente nella prima parte di Prices non sbaglia un colpo, mettendo in sequenza, come anticipato, un pop rock dal pregevole taglio radiofonico, tuttavia mai sinonimo di banalità (Seagull Kingdom, ancora contrassegnata dall'ottimo lavoro vocale, le più elettriche 5-4 P.M. e Space Trucker). Noi con lui, che abbiamo sempre creduto in una via italiana al genere, possiamo andare fieri di un disco simile, anche quando non tutto è perfetto (New Generation suona un po' "generica" e la bonus track sfoggia un hard sound che sembra scontrarisi un po' con il resto dell'album), perché sappiamo bene da dove arriva la passione che guida il musicista e l'ascoltatore Davide Buffoli. Tra le migliori uscite "Made in Italy" del 2010.
(Fabio Cerbone)

www.davidebuffoli.com
www.facebook.com/davidebuffoli



<Credits>