John Mayall
Find a Way to Care
[Forty Below Records  2015]

www.johnmayall.com


File Under: blues...with a bit of soul

di Paolo Baiotti (24/09/2015)

Quando nell'ottobre del 2008 John Mayall annunciò lo scioglimento dei Bluesbreakers e l'intenzione di rallentare il ritmo della sua attività musicale, si pensava che il padre del blues britannico si sarebbe concesso un lungo periodo di riposo. In realtà dopo qualche mese di pausa il musicista formò una nuova band per incidere Tough con il chitarrista texano Rocky Athas (suggerito dal precedente axeman Buddy Whittington), il bassista Greg Rzab e il batterista Jay Davenport. Questa band si è dimostrata solida e stabile, crescendo nel tempo e ridando a Mayall entusiasmo e voglia di registrare. Così l'anno scorso è uscito A Special Life prodotto da Eric Corne e adesso questo Find A Way To Care, sempre con la stessa formazione e lo stesso produttore. Inoltre qualche mese fa dagli archivi del musicista è stato pubblicato il brillante Live In 1967 con Peter Green.

A quasi 82 anni, John ha ancora un'energia e una vitalità pazzesca con più di 50 date già fissate tra settembre e novembre, quasi senza pause. E non si limita a suonare: prima e dopo i concerti si occupa direttamente della vendita del merchandising, firmando dischi e salutando gli appassionati con una disponibilità e un'umiltà ammirevoli. La cosa più sorprendente è la qualità di Find A Way To Care, un disco di blues come se ne ascoltano pochi. Blues inglese classico, ma non solo, venato maggiormente di soul rispetto al passato per la presenza di una corposa sezione fiati e illuminato dall'armonica, dal piano e dall'hammond del leader (in primo piano rispetto ad altre occasioni), con un suono morbido e accattivante, mentre la presenza di Athas sembra più discreta, ma emerge nella seconda parte dell'album, dimostrando la maturazione del chitarrista texano. Per non parlare della voce, ancora fresca come negli anni sessanta e non certo per merito di trucchi in sala di registrazione, visto che il disco è stato registrato in una settimana negli House Of Blues Studios di Encino in California.

Dodici brani, cinque autografi e sette covers scelte e arrangiate con il consueto gusto, compongono un dischetto che si può considerare tra i migliori del musicista britannico dell'ultimo ventennio. L'eccellente opener Mother In Law Blues, con il piano e l'armonica in evidenza, il soul The River's Invitation di Percy Mayfield con i fiati in ritmica e un hammond anni sessanta e la ritmata Ain't No Guarantees sempre con l'hammond in evidenza tracciano un percorso che si snoda fino al conclusivo blues pianistico Crazy Lady e nel quale spiccano la title track tra soul e blues, prima traccia con la chitarra solista, l'esemplare cover dello slow Long Distance Call di Muddy Waters, la morbida Ropes And Changes composta da Mayall con il bassista Greg Rzab, arrangiata con encomiabile classe e semplicità e il fluido up-tempo Long Summer Days nel quale brilla il piano del musicista britannico. Un'aggiunta per nulla secondaria a una discografia che conta 63 titoli (almeno secondo il sito ufficiale) in cinquant'anni di attività…in attesa del prossimo!


    


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