Ronnie Earl & The Broadcasters
Father's Day
[Stony Plain/ IRD 2015]

www.ronnieearl.com

File Under: classic blues

di Paolo Baiotti (29/06/2015)

Ronnie Earl prosegue con passo sicuro pubblicando il nono album per la Stony Plain e ventiquattresimo di una carriera solista iniziata nel 1983 con Smokin' per la Black Top, quando era ancora membro dei Roomful Of Blues, lasciati cinque anni dopo. Accompagnato dai Broadcasters, che dal 2003 comprendono Lorne Entress (batteria), Dave Limina (tastiere) e Jimi Mouradian (basso), Ronnie ripropone le scelte del riuscito Good News con la conferma dell'eccellente cantante di Detroit Diane Blue, aggiungendo una voce maschile, Michael Ledbetter di Chicago proveniente dalla Nick Moss Band e lontano parente di Leadbelly. Saggia decisione che, unita alla presenza dei fiati di Mario Perrett (sax tenore) e Scott Shetler (sax baritono), consente di aggiungere varietà al suono e alle scelte musicali della band che, a differenza del passato, non si basa più su brani strumentali, pur lasciando ampio spazio alle parti soliste.

Father's Day, registrato negli studi Wellspring Sound di Acton Ma. è dedicato al padre Jerry, morto l'anno scorso. La title track, un intenso slow con un riuscito impasto di piano e chitarra e un'interpretazione eccellente di Leadbetter, ha un testo sul rapporto contrastato tra Ronnie e il padre, sopravvissuto all'Olocausto come la madre Rose, dopo essere uscito vivo da Auschwitz nel 1945. Tra alti e bassi, contrasti e momenti di rabbia, i due si sono veramente capiti e spiegati solo in occasione dell'ultima festa del papà, poco prima del decesso di Jerry. L'intensità di questo brano è ribadita dal resto del disco, in primo luogo da due riuscite covers di Otis Rush, la ritmata e scattante It Takes Time e il maestoso lento Right Place Wrong Time con un'introduzione calibrata di Ronnie e l'adeguata voce bluesata di Michael punteggiata dagli inserimenti della chitarra che si erge a protagonista di due assoli esemplari.

Sulla stessa linea il soul raffinato di Giving Up di Van McCoy, uno slow che si avvale di un'ottima interpretazione di Ledbetter e del prezioso lavoro di Limina al piano e all'organo, con un assolo di sax che precede il finale di Earl. Diane Blue conferma le sue qualità nella calda versione di I'll Take Care Of You, la ballata di Brook Benton recentemente interpretata da Beth Hart con Joe Bonamassa e nel gospel Precious Lord che chiude alla grande il dischetto. Da non sottovalutare l'unico strumentale, l'errebi jazzato Moanin' nel quale organo e chitarra dettano i tempi, lasciando spazio anche ai due sax e lo slow All Your Love di Magic Sam, con la voce incisiva di Ledbetter e una sezione strumentale pregevole nella quale la sintonia tra fiati, organo e chitarra è perfetta. Un ottimo disco, ennesima conferma della duttilità e della classe superiore di Earl, forse appesantito da un paio di brani superflui che non gli permettono di raggiungere la perfezione.


    


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