Tim
Lee 3 Raucus Americanus
[Cool
Dog Sound 2CD 2010]
Nell'attuale trend delle
uscite discografiche quasi tutti i cd tendono a essere singoli (a parte le super
ristampe in box e cofanetti extralusso) con durate che non superano l'ora. Questo
Raucous Americanus va completamente contro le tendenze di quest'era
digitale proponendo ben 21 canzoni per più di un'ora e mezza di vibrante rock'n
roll che rapisce e non annoia mai, avvolto da un basso che pulsa nelle vene, chitarre
sferraglianti e una batteria potente ed energica. I Tim Lee 3 sono, anche
nell'aspetto, dei veri losers dell'America profonda; lui aria trasandata, camicia
a quadri e pizzetto, lei invece si presenta con vestito completamente nero, cowboy
boots bianchi e capelli biondi platino con sfumature nere alla Lydia Lunch. Se
cercate in loro qualcosa di originale o moderno cambiate cd, se invece volete
sentire un solido e gracchiante (raucous) rock'n roll sintonizzatevi subito sulle
loro frequenze. Il band leader Tim Lee guadagnò una certa fama durante i primi
'80 come membro dei Windbrakers, continuando a fare il session man durante una
carriera lunga quasi trent'anni per trasferirsi definitivamente a Knoxville, Tennessee
e formare i TL3 con la moglie e bassista Susan Bauer a cui si aggiunge, per questa
loro terza prova, il nuovo batterista Matt Honkonen.
Registrato in tre
momenti diversi con tre produttori diversi e in tre studi differenti (Mitch
Easter, già produttore di Rem e Wilco, Bruce Watson e Craig Schumacher
già al lavoro con Calexico) l'album sforna brani esplosivi con suoni sporchi e
dilatati, accenti di psichedelica e lente ballate. Rispetto alle precedenti prove,
Raucous Americanus vede la partecipazione attiva di tutti e tre i componenti nella
scelta degli arrangiamenti e vede Susan ritagliarsi più spazio rispetto al passato,
cantando e componendo quasi la metà dei brani. La sua voce, che tanto ricorda
quelle di Patti Smith, fa da contraltare a quella più spigolosa di Tim. I veri
highlights dell'album arrivano quando i due cantano insieme compenetrandosi alla
perfezione come in Sirens, nella ballata Younghiana
What Happens Next o in Salty
Tears e Kerosene/Matches nel secondo
cd. Lasciatevi trasportare dal solido sixties sound dell'opener What
I have Not Got con quel suono tanto caro ai Jefferson Airplane, dalle
melodie che ricordano i Dream Syndicate di Bigger
e Broken Line Fever, dallo sporco garage rock
di Dig It Up, dalla carica pop punk figlia
del duo Exene Cervenka/John Doe di Something Else
o dal southern rock di Good Times.
Dagli
inferi arriva la voce filtrata di Tim in Long Way Home,
che si trasforma in un brano riuscito e trascinante caratterizzato dal potente
drumming di Matt per passare alla ballata (con intro alla Cocaine di Clapton)
di Burning Down avvolta dalla voce di Susan
e alla tirata Get There First,che rammenta l'inimitabile Stooges sound, potente e trascinante. Il
secondo cd è forse meno bello del primo, presentando comunque vere gemme come
Anywhere That's not Here con i Lees ad alternarsi
alla voce, la trippy-blues 1.000 Miles e la
ballad scanzonata Left Behind impreziosita
dalla voce di Susan e brani un po' sottono come Hit The
Ground, Bullets in The Barn, Long
Way To the Ground. Un disco fuori dalle mode correnti ma che sprigiona
tanto sudore, energia e rock n roll. Da ascoltare fino a farvi sanguinare le orecchie.
(Emilio Mera)