The
Innocence Mission
We
Walked In Song
[Fargo/
Self 2007]
Nel 1989 per l'esordio degli
Innocence Mission la A&M scomodò nientemeno che il produttore Larry
Klein, marito e collaboratore di Joni Mitchell. Era una produzione in
pompa magna nata sull'onda dell'entusiasmo per le enormi vendite ottenute
dall'etichetta con Suzanne Vega, e forse anche dall'interesse suscitato
l'anno precedente dai Cowboy Junkies di The Trinity Session. Oggi per
la longeva band di Karen e Don Peris (a cui si aggiunge
il bassista Mike Bitts) i tempi di una certa notorietà sono lontani,
e da anni la loro discografia viaggia su sentieri indipendenti e autoprodotti.
I primi dischi realizzati con Klein assomigliavano parecchio alla musica
dei 10.000 Maniacs, e solo a partire dall'ottimo Glow del 1995 (vicino
alle atmosfere dei contemporanei Mazzy Star) la musica della band si è
fatta decisamente acustica e si è successivamente votata nei temi ad un
certo christian-folk che li ha portati a produrre vere e proprie dichiarazioni
di fede come Christ Is My Hope del 2000.
We Walked In Song, il loro nono album uscito a marzo del 2007
in Usa, viene ora finalmente distribuito anche in Europa, e rappresenta
un punto importante nella storia del trio. La perdita del padre ha spinto
infatti Karen Peris ad abbandonare parzialmente le tematiche religiose
e l'ottimismo dei dischi precedenti in favore di una scrittura molto malinconica
e introspettiva. Il nuovo spleen dell'autrice del gruppo ben si sposa
con lo splendido suono delle corde di nylon della chitarra del marito,
il cui stile tradisce da sempre la passione per il cantautorato brasiliano.
Tutta l'impalcatura di queste 11 canzoni (14 contando i tre inediti aggiunti
appositamente per l'edizione europea dalla Fargo) si basa comunque essenzialmente
sul gioco tra voce e chitarra dei coniugi Peris, e là dove non arriva
la buona penna di lei, arrivano i suggestivi arpeggi di lui, in un gioco
affascinante e non stancante anche grazie alla non eccessiva durata del
disco. L'apertura di Brotherhood Of A Man
è significativa, perché la fratellanza del titolo non viene più trovata
come un tempo nella fede religiosa, ma nel semplice sorriso o in un involontario
gesto di sconosciuti sufficiente ad alleviare la pena del senso di vuoto
lasciato dalla perdita di una persona cara.
Ma tutte le canzoni riescono a prendere l'ascoltatore in una morsa di
soavi melodie e atmosfere eteree che fanno a cazzotti con il senso di
rimpianto e di assenza tutto laico dei testi, un umore che traspare nei
brani migliori del cd come Love That Boy,
Lake Shore Drive o la poetica My
Sisters Return From Ireland. Non sappiamo se questo piccolo
gioiellino di melodia e poesia sarà in grado di rilanciare il nome degli
Innocence Mission in Europa così come è successo in America, (dove l'album
è stato generalmente ben accolto), ma sicuramente riporta nei nostri lettori
una band ormai storica che sta ritrovando la giusta vena per tornare a
dire qualcosa di importante.
(Nicola Gervasini)
www.theinnocencemission.com
www.fargorecords.com
|