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Shane
Alexander
The Sky Below
[BuddhaLand Music 2008]
A guardare l'orrenda copertina patinata, dove appare in primo piano con
i suoi bei occhi azzurri in gran evidenza, ci sarebbe da neanche prendere
in considerazione Shane Alexander e il suo terzo album The
Sky Below. Poi però ci viene in mente che nel 2005 il suo esordio
intitolato The
Middle Way ce l'aveva segnalato come un nome da tenere d'occhio,
grazie a quel suo già sapiente folk soffice e gentile, e allora eccoci
a dare una nuova possibilità a questo cantautore nativo di San Diego.
The Sky Below porta alle estreme conseguenze la svolta già portata avanti
con il precedente Stargazer, il folk di base c'è sempre, i brani acustici
alla Josh Rouse sono sempre tenui e delicati, ma purtroppo dobbiamo definitivamente
rilevare che il nostro Alexander ha scelto una "highway" fatta di pop
radiofonico, soluzioni sonore levigate e stazioni di servizio mainstream
che va in direzione opposta della nostra. Per essere più esaustivi, potremmo
anche rubare la definizione data a questo disco dal sito CdBaby: "Indie
acoustic pop rock for the masses", e ci sembra che sarebbe superfluo
aggiungere altro.
Alexander d'altronde negli ultimi tempi si è costruito un solido seguito
di fans facendo da spalla a Seal, e con tutto il rispetto che possiamo
portare al cantante di colore e alla sua bellissima voce, non è che il
bacino di utenze combaci proprio con quello dei nomi che passano da queste
parti. Prodotto dal team produttivo di Los Angeles che si firma sotto
la sigla Heroes and Villains, The Sky Below offre dieci
piccoli bozzetti folk-pop che suonano davvero bene al primo impatto, vuoi
perché le melodie delle iniziali Amsterdam
e Difference of Opinion sono "catchy",
per dire un termine che farebbe sbrodolare di gioia qualsiasi discografico,
vuoi perché certe soluzioni alla Jackson Browne anni 80 (sentite Brother
Of Mine) non sono niente di terribile, se confrontate a quello
che avete probabilità di ascoltare accendendo una radio a caso, in un
orario a caso. Poi però il vostro recensore, finito di ascoltare questo
disco e avendone tratto, se non proprio piacere, perlomeno un senso di
pace anche salutare, ha fatto l'errore di accenderla veramente la radio,
e sfortuna (di Shane prima di tutto, ma anche del recensore) vuole che
la programmazione prevedesse in quell'istante la nota Laura Non C'è
di Nek.
Realizzare che non solo Alexander ha una voce fortemente simile a quella
del popper nostrano, ma che tutto sommato anche suoni e arrangiamenti
non sono poi così dissimili, è bastato per svelare la vera portata di
questo disco. Poi è vero che la differenza (per noi fondamentale) sta
nel fatto che Alexander parte da una nobile tradizione di folk da FM alla
James Taylor seconda maniera, mentre il secondo ovviamente no, ma aggiungeteci
pure che anche gli occhi azzurri in copertina sono gli stessi sciorinati
dal bel Nek, e il quadro è completo.
(Nicola Gervasini)
www.shanealexandermusic.com
www.myspace.com/shanealexander
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