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09/11/2007
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$olal
1/2 C'era una volta un dj di
Parigi, tal Philipe Cohen Solal, che insieme ad altri due funamboli
dei campionamenti diede vita ai Gotan Project, sorta di festival di dance
moderna e ritmi latini, più o meno come dire i Daft Punk in chiave di
tango. Ma fermiamoci qui, anche perché molti di voi si staranno già chiedendo
che ci azzecca tutto ciò con Rootshighway. Il fatto è che il signor Solal
ha voluto un bel giorno soddisfare un suo capriccio, fare un disco di
puro nashville-country, e per far questo si è affidato al know-how di
Bucky Baxter, un veterano della pedal steel (sentito tra i tanti
con Steve Earle, Bob Dylan e Ryan Adams) che nei suoi personali studios
di Nashville gli ha fatto trovar pronto uno stuolo di grandi musicisti
e alcune giovani promesse del genere. Sono nate così queste The
Moonshine Sessions, un disco pubblicato sotto lo pseudonimo di
$olal, a sorpresa decisamente credibile nel ruolo di country-songwriter
(magari sorvolando sul fatto che The Roads To
Nowhere interpretata da Shawn Camp sia un netto plagio
della classica Lost Highway di Leon Payne). Forse per trovare un esperimento
simile bisogna tornare con la mente all'Hanky Panky di Matt Johnson alias
The The, ma mentre in quel caso Johnson plasmava una materia esistente
secondo il suo gusto, qui $olal cala perfettamente materiale proprio in
suoni e atmosfere lontani. Così sotto la guida di Baxter troviamo alcune
star locali come Jim Lauderdale, che apre con
The Academy Of Trust con un'aria oscura alla Johnny Cash,
oppure il poco conosciuto indie-rocker Lucas Reynolds che interpreta
con fare indolente il bel singolo Luna's Song,
e ancora Ronnie Bownan che dona un tocco malinconico a Always
Alone e a The Private Song.
Ottima figura fa la giovane Melonie Cannon, che oltre al dark-country
di I Lost Him, duetta alla grande
con il veterano Sam Bush in Psycho Girls
& Psicow Boys, indubbiamente il capolavoro del disco. Ma l'aria
autunnale e depressa che pervade tutto il disco trova la sua esaltazione
nella splendida Fade Away, interpretata
con intreccio vocale alla Blanche da altri "new kids in town" nashvilliani
come Troy Johnson e Carey Kotsionis, e impreziosita dal
finale con i cori dei Nashville Bluegrass Band, che replicheranno anche
più avanti con la quasi gospel I'm Rollin'.
Curioso anche l'esperimento delle due cover presenti: $olal infatti prende
due canzoni simbolo dell'anno 1977 che nulla hanno a che vedere con il
country e prova a buttarle nel calderone di dobro, slide e acustiche del
disco. Ma se la Dancing Queen degli
Abba interpretata dalla prode Melonie Cannon non riesce a celare la sua
natura di perfetta pop-song nemmeno in questa versione da folksinger,
la sorprendente Pretty Vacant dei
Sex Pistols offerta da Rosie Flores sembra aver vinto ieri il festival
del Grand Ole Pry. Chiude la parata l'esperto David Olney con la
ballata da fuorilegge Seven Guns & Seven Holes.
Complimenti a $olal dunque e a questo scherzo che sebbene abbia tutti
i difetti inevitabili degli album a più voci, risulta essere comunque
un unitario e ben riuscito esperimento. |