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24/10/2007
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Linda
Thompson Basta sentirla interpretare
il valzer triste ed elegante di Beauty,
scritto appositamente per lei da Rufus Wainwright e doppiato dalla voce
melodrammatica di Antony, per capire che quella attraversata da Linda
Thompson è una seconda giovinezza. Per cantare versi come "Ah,
beauty, now that the walls of Troy are tumbling down / And poor Oscar
Wilde's verdict is out / And the Hope diamond's up for auction / And what
about Michael Jackson / And I'm smoking again / In the morning" è
necessaria una divertita serenità, e una consapevolezza dei propri mezzi,
che certo non era attinente l'austero mondo folk in seno a cui la nostra
è cresciuta né le sin troppo plumbee atmosfere del suo primo album solista,
One Clear Moment (1985), preludio a 11 anni di silenzio discografico seguito
a capolavori realizzati in coabitazione con l'ex-compagno Richard Thompson.
Ancor più del precedente, pur eccelso Fashionably
Late ('02), Versatile Heart si configura come
squisito affare di famiglia, dove i membri di una comunità allargata che
va dai figli Kamila e Teddy Thompson (onnipresente) ai di
loro amici Rufus e Martha Wainwright, da vecchi compagni
di avventure musicali (i paladini folk Eliza e Martin Carthy)
a nuovi sodali reclutati per affinità (due chitarristi eccezionali come
Larry Campbell e David Mansfield, quest'ultimo già collaboratore
di T-Bone Burnett ai tempi dell'Alpha Band e dopo tra le fla dei Range
di Bruce Hornsby), aiutano la titolare a confezionare un disco che illustri
con dovizia di particolari le risorse di un "cuore duttile" capace di
riepilogare tutte le dimensioni sin qui attraversate con gioia, fiducia
e trasparenza inedite. Il grosso del lavoro va ascritto al talento compositivo
e alla sei corde di Teddy Thompson, responsabile di quasi tutti gli arrangiamenti
e firma in calce agli innesti tra folk, country e rock di Blue
& Gold, The Way I Love You
e Versatile Heart (senza dimenticare
il pungente honky-tonk elettrico di Do Your Best
For Rock'N'Roll, dove compare persino la Danelectro uncredited
di papà Richard, e il preludio strumentale di Stay
Bright, poi rielaborato per orchestra nel finale), ma l'elemento
che cuce assieme tutte le particelle del disco è la voce mai così determinata
di Linda Thompson. Indice attendibile della sua rinnovata risolutezza
sono i due brani autografi - rarità assoluta! - scritti per l'occasione,
la romanza semi-acustica di Go Home
e il superbo folk in chiave albionica di Whisky,
Bob Copper And Me, delizioso tributo al patriarca di quella
famiglia Copper che rappresenta per l'Inghilterra quel che la Carter Family
è stata per l'America. "Quando mi chiedono perché faccio ancora dischi",
dice Linda Thompson, "devo confessare di sentirmi un po' come un vampiro.
Lo faccio perché posso lavorare con persone più giovani. E questo, per
una sessantenne come me, significa ossigeno!". Be', dico io, sempre meglio
che imbottirsi di botox. Anche perché, a giudicare da Versatile Heart,
il cuore di Linda Thompson, con gli anni, non è diventato soltanto eclettico:
era molto più vecchio allora, ed è tanto più giovane oggi. www.myspace.com/lindathompsonmusic
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