Derek
Lee Bronston
Empty
River
[Derek
Bronston 2007]
1/2
Sarà
anche vero che non si giudica un libro dalla copertina, ma dopo anni di
attività da cultore di musica una persona è in grado di capire da alcuni
particolari se un cd più o meno gli piacerà. Empty River,
esordio da cantautore di Derek Lee Bronston, sembrerebbe avere
tutte le carte in regola per un acquisto a scatola chiusa. Già è stuzzicante
la sua storia, quella di un chitarrista jazz noto a New York per un particolare
suono ottenuto con il fuzzbox, autore di due album strumentali a nome
Derek Bronston Group (Longing del 1998 e Ebb del 2001), che ad un certo
punto viene folgorato dalla musica di Guy Clark e decide di trasformarsi
in cantautore. A farci venire ancor più l'acquolina in bocca la scelta
di affrontare subito all'esordio un testo impegnativo come No Place
To Fall, una delle più profondamente sofferte canzoni di Townes Van
Zandt, pane per denti buoni e palati fini. Poi leggi che il 5 febbraio
scorso l'etichetta Paved Earth Music ha organizzato un party di presentazione
dell'album con Willie Nelson e Bill Frisell come padrini di cerimonia.
A questo aggiungete che è praticamente un esordio, e nel nostro immaginario
il primo album è sempre il più importante, anche se non necessariamente
il migliore, perchè si usa dire che un artista ha un intera adolescenza
per preparare il primo album e solo sei mesi per fare il secondo. Allora
dov'è il problema? Il problema è che poi quando metti il cd nel lettore
dalle casse esce un suono acustico, scarno, secco come l'immagine di copertina,
senza nessuna rilevante particolarità, con un lavoro di chitarra assolutamente
ordinario (ma come, e il chitarrista famoso in tutto il Greenwich Village
dov'è?). Il problema è che senti una voce che vorrebbe essere roca e tagliente,
ma che invece risulta essere forzata, piatta e monotona. Il problema è
che arrivi fiducioso a No Place To Fall e ti ritrovi con una interpretazione
totalmente inespressiva, con un tono più adatto a leggere la lista della
spesa piuttosto che a cantare la deriva umana di Van Zandt. Il problema
è che quest'uomo si presenta all'esordio con 9 canzoni, circa 29 minuti
di musica, tirati a più di trenta con una seconda inutile versione di
That's Alright, una palese imitazione dello Steve Earle più folkish…..ma
come! e la tensione per l'esordio dov'è? davvero tutto qui il vissuto
di un quasi trentenne? Certo, brani come Weighed Down e You
Thrill Me dimostrano che lo scolaretto qualche lezione l'ha seguita
bene, Woman Like You è un compitino di dylanologia svolto con rigore,
ma è ancora troppo poco per poter partecipare al banchetto dei grandi
outlaws. E visto che non esistono più gli esami a settembre, lo manderemo
ai corsi di recupero. Il cd è ascoltabile direttamente dal suo sito, dove
potrete anche scaricare il video di No Place To Fall: se ne consiglia
un pre-ascolto prima dell'uso.
(Nicola Gervasini)
www.derekleebronston.com
www.cdbaby.com
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