Don Michael Sampson - Dashboard Angel DMS 2004
inserito 18/07/2005

Una cartolina dal deserto del New Mexico: paesaggi di un folksinger che divide equamente la sua ispirazione tra i battiti di una rock'n'roll band a dimensione urbana e la vocazione acustica di un classico troubador dalla sconfinata provincia americana. Don Michael Sampson non è affatto uno sprovveduto, nonostante la sua ostinata indipendenza lo abbia trasformato in un "marginale" eroe della canzone d'autore, un lupo solitario che lancia di tanto in tanto qualche segnale di fumo da lande desolate. Dashboard Angel è il disco numero nove di una "carriera" che fa sorridere anche solo chiamarla in questi termini, sempre all'oscuro dei grandi fenomeni, persino della nuova onda Americana. Per l'occasione, come d'altronde già era capitato in passato, Sampson si circonda di campioni, musicisti che probabilmente danno il proprio contributo in cambio di una cassa di birra: ci sono, tra i tanti, le chitarre di Warren Haynes (Gov't Mule, Allman Bros), il dobro e la steel di Ben Keith (Neil Young), la batteria di Chad Cromwell e Don Heffington. Un sostegno che forse nemmeno il più strombazzato dei nuovi roots hero potrebbe permettersi: Sampson li accoglie sotto il portico di casa per approntare il solito disco fatto di luci e ombre e di un songwriting che sfiora la poesia. Qui tutto è cucinato in casa, con i mezzi di fortuna che si possono trovare, ma l'occorrente per un buon disco di mestiere e spicciola rock'n'roll music non manca affatto. Si comincia con lo sbuffante rockabilly di una esemplare Rock'n'roll band, le chitarre di Frank Reckard a scalciare per tutto il tempo e il coro di Clydene Jackson e Joyce Wilson a dare un colore soul. Il suono è grezzo come ti aspetti e non c'è nulla che venga concesso per accontentare l'orecchio più esigente. Tra inevitabili alti e bassi, schiaffi elettrici e intismite ballate folk, Dashboard Angel prosegue un tragitto già scritto nel destino dell'autore: Angels è puro heartland rock, Thunderstorm un rockaccio tutto benzina con la solista di Haynes e il piano di Larry Knechtal a tirare il carro, Love is The Righteuse Flame un arioso country rock che ti mette voglia di un viaggio, mentre sull'altro piatto della bilancia fanno da contrappeso la scheletro folk blues di Something's Wrong in the Wind e della stessa title track. Certo, non tutto è guidato dalla stessa ispirata mano: Hard Luck Streak gira a vuoto su una spenta melodia acustica, Slide and Roll With It All sembra uno scarto di studio e infine Endless Song mette a nudo le pecche della voce di Sampson, un songwriter che potrebbe mettere a frutto le sue amicizie scrivendo conto terzi: chissà che non trovi una svolta...ma a questo punto credo che la sua scelta l'abbia già fatta molto tempo fa
(Fabio cerbone)

www.donmichaelsampson.com