Avevamo già apprezzato Ben Weaver l'anno passato per il pregevole ed imprevedibile
Hollerin' At
A Woodpecker, suo terzo album. La Fargo ora pubblica, in Europa prima
che in America, Stories Under Nails, disco che ci permette di tastare
nuovamente le capacità folkie di questo ventiquattrenne di Eugene, Oregon. Ben,
in compagnia degli ormai arcinoti Will Oldham (Bonnie 'Prince' Billy) e Jason
Molina (Songs: Ohia) è uno dei protagonisti della "nouvelle vague" del folk, genere
che in questo periodo, anche sulle pagine di Rootshighway, sta guadagnando nuovamente
estimatori e critiche positive. Il minimalismo di questo stile è difficile da
interpretare, da capire e, per molti, da digerire: quello di Weaver si fa ancor
più impegnativo in considerazione della sua voce sofferta, rauca e notturna, come
improntata ad una spoken ballad. Nella sua ugola rivive la tenebrosità di Tom
Waits, nelle sue note si assaporano sia atmosfere desertiche, che fredde nottate
urbane. Dal country oscuro di Sway With Me alla scarna Grieve All You
Want (solo il banjo unito ad un pianoforte impercettibile), passando per il
folk-rock di Voice In The Wilderness, Handed Down e Broken By
2 (tutte con chitarra elettrica, batteria e organo: strumentazione articolata
abbinata ad una melodia vivace rispetto allo standard di Ben), e per la pianistica
Like A Wound, Stories Under Nails sembra guidato dalla luce dei lampioni
e dal chiaro di luna, in un saliscendi di suoni e ritmi che si snoda per dodici
tracce tribolate. La vena Waits-iana si fa intensa al batter delle ferraglie in
40 Watt Bulb, brano che vede anche la presenza di una fisarmonica molto
"parigina". Anche Old Mule non lascia dubbi: le distorsioni della
voce - megafono - facilitano il paragone con il cinquantacinquenne californiano
di Pomona. Rispetto al precedente Hollerin' At The Woodpaker, lo stile di Ben
sembra ora essere calcolato e meticoloso: a giovarne è sicuramente la forma delle
composizioni, oggi più eleborata, curata, con arrangiamenti di certo più finiti
e ricercati. La sua produzione è in continua evoluzione e i suoi ventiquattro
anni fanno ben sperare in un gran futuro artistico: a testimonianza di una maturità
in crescendo ecco Ragged Words, ballata breve ma intensa, chiusura ideale
per Stories Under Nails. (Carlo
Lancini) www.benweaver.net
|