Non
c'è verso di liberarsi dalla morsa di Ryan Adams: a dispetto
di una prolificità che ad alcuni sarà apparsa persino pretenziosa,
l'uscita di Love is Hell pt.1 (la seconda parte è
attesa per i primi di dicembre) sembra ristabilire, se mai ce ne fosse
stato bisogno, alcune coordinate essenziali della sua musica. Decisi a
far sprofondare all'inferno questa sorta di traditore, ex enfant prodige
dell'alt-country consessosi alle luci scintillanti dello star system,
si è corso il rischio di giustiziare sommariamente un autore che
continua invece a richiamare l'attenzione sulla sua indiscutibile versatilità.
Se Rock'n'Roll
potrà apparire una provocazione (nella sostanza però ben
riuscita), un tentativo di giocare con la storia e gli stili, in Love
is Hell si svela il Ryan Adams più riflessivo, l'esteta della forma
ballata, il songwriter tormentato che ancora una volta cala sul piatto
una manciata di canzoni capaci di stendere qualsiasi concorrenza. Si potranno
trovare mille riferimenti in questi otto fragili episodi (che diventano
dieci con le due bonus tracks presenti nella prima tiratura, Halloween
e Caterwaul, superando abbondantemente i quaranta minuti, altro
che ep), scoprire il volto romantico e uggioso di questo spavaldo e irritante
talento dell'ultima generazione americana, ma sarà difficile sostenere
la loro pochezza compositiva. Love is Hell pt.1 appare pervaso da una
malinconia straziante: che sia vera o meno la repulsione della Lost Highway
nei confronti di queste incisioni, siamo tuttavia grati della decisione
di pubblicarli a lato dell'uscita ufficiale di Rock'n'Roll. Due le sessions
di registrazione, due le band coinvolte con musicisti quotati come Joe
McGinty al piano e Greg Leisz alle chitarre, simili i risultati.
Ballate che sciolgono gli aspetti più rootsy di Adams per risolversi
in episodi scuri e malinconicamente segnati dal suono del pianoforte (Avalanche).
A tratti guidato da una sensibilità che ricorda Jeff Buckley o
i mai tropo lodati Red House Painters di Mark Kozelek (Political Scientist,
Afraid Not Scared, la splendida The Shadowlands), anche
in questa occasione Adams ci lascia respirare profumi new-wave (This
House is Not For Sale, Wolrd War 24) e ambientazioni rock che
paiono sbucare direttamente dagli anni 80 (la stessa Love is Hell,
rock song degna dei Replacements). Un altro centro mr. Adams, in attesa
a questo punto del secondo irrinunciabile capitolo
(Fabio Cerbone)
www.ryan-adams.com
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