Melvern Taylor
The Spider And The Barfly
Broken White
2001



Uno sguardo distratto alle foto di copertina e del booklet interno del suo The Spider And The Barfly, mettono alle strette Melvern Taylor, che "sfrutta" con malizia la classica iconografia dello chansonnier maledetto, inclusi i "vizi" del caso, leggi fumo ed alcol in una rigorosa ambientazione da ore piccole. Anche la faccia, diciamola tutta, non promette nulla di buono. Poi vieni travolto dalla leggerezza pop di Everything reminds me of you, deliziosa ed innocente canzoncina d'amore dall'impianto acustico e capisci subito di avere preso uno dei soliti abbagli. Il fatto che incidesse per la solida Broken White records, in cui sono di casa, tra gli altri, Say Zu Zu e Swinging Steaks, doveva mettere in allarme: il terreno musicale su cui si appoggia il nostro Melvern è chiaramente tradizionale, non c'è dubbio, tanto che la strumentazione vira decisamente sull'acustico, tra mandolini, banjo e qualche slide di contorno; ma quello che spiazza è la natura del suo songwriting, poco incline in verità ai padri della country music e ben più propenso alla pura melodia pop. Per lui si sono scomodati i fantasmi di Paul McCartney e di Elvis Costello, e non possiamo dire siano accostamenti insulsi, se non che il sound di The Spider and the Fly e dei suoi episodi più deliziosi (la stessa title track, Forget about me, la dolce ballata Alison) azzera gli arrangiamenti e l'elettricità degli illustri colleghi, mostrando una sorta di scanzonato e ruspante pop dalle complicazioni roots (Worn out shoes), che non si vergogna affatto di suonare fuori moda (You won't have to tell me twice) e persino un po' lezioso in alcuni episodi (Sunny California), infilando falsetti e cori di beatlesiana memoria su solide radici americane.

www.melverntaylor.com