Jenny Kerr
Itch
Jennyco
2001



Proprio un bel caratterino questa Jenny Kerr! Peccato solo che il suo secondo lavoro indipendente abbia una durata da ep più che da vero e proprio disco fatto e finito (neanche trenta minuti), perchè il talento c'è, eccome se c'è, ma ci piacerebbe osservarla e giudicarla più sulla lunga distanza. Comunque, nei suoi trenta minuti scarsi, Itch regge alla grande, gracchia un rock'n'roll dalla sfumature country e sudiste che è un piacere ascoltare e ci presenta una nuova rocker da seguire con attenzione: con le giuste spinte, una buona produzione alle spalle e qualche nome importante del circuito roots ad appoggiarla potrebbe presto dire la sua. Lei proviene dalla zona di San Francisco e si avvale di una backing band navigata, che sa alternativamente alzare il volume e far girare un'ottima rock song, così come calarsi nei panni più dimessi di una roots band. Applausi dunque a Phil Milner (produttore del disco in coppia con la stessa Kerr), Marisa Martinez, Kenny Green e Charles Gasper, compagni d'avventura di Jenny, la quale compone tutti i brani, eccezione fatta per il grintoso rock-blues di Mississippi Delta, a firma Bobby Gentry, e suona chitarra, banjo, armonica e dobro. La media è decisamente alta, su otto episodi non si riscontrano riempitivi e la Jenny Kerr band passa al setaccio le diverse facce dell'american music: la stessa Itch e Pony sfoggiano un bel tiro country-rock; When I get home ha più della marcetta alternative-country con quell'ossessivo banjo in sottofondo; I Wanna be rich suona demodè nelle sue storiche sonorità country; la citata Mississippi Delta e Clear a patch si infilano nelle paludi del Delta, mentre in Tijuana Waltz la nostra ragazza trova anche il tempo di infilare una border song strappalacrime.


www.jennykerr.com