Tyler Keith & the Preacher's Kids
Romeo Hood
Black Dog
2001

1/2
 

"Il rock'n'roll non è più di moda?", si chiede il buon Tyler Keith. "Forse si, se avete a che fare con la spazzatura. Tutti i miei amici lo adorano", questa la lapidaria risposta contenuta nellle note interne del suo disco di debutto solista, Romeo Hood. Non so francamente sbilanciarmi sul quesito, anche se i fatti intorno a me mi suggeriscono una risposta pessimistica, di certo so che il rock'n'roll in questo disco è vivo e vegeto e scalpita dall'inizio alla fine. Ex leader di una rumorosa punk-garage band di casa Fat Possum, i Neckbones, Keith ha trovato rifugio in casa Black Dog, garanzia di serietà e passione, e soprattutto ha ingaggiato una backing band con tutte le credenziali giuste per alzare il tasso di elettricità di Romeo Hood. I Preacher's Kids non sono altro infatti che i Blue Mountain al completo sotto mentite spoglie, e macinano con una foga e sfrontatezza da teppistelli un corrosivo, godurioso, urticante rock'n'roll. Secco, sgraziato e volgare, Romeo Hood prende l'elettricità e l'eccitazione del migliore punk-rock e la fonde con atmosfere ed arrangiamenti (!?!) di taglio anni '50, con il blues della Fat Possum e l'irriverenza del garage, tra Gun Club e Johnny Thunders. Ne scaturisce una festa di chitarre d'altri tempi, a cui si aggiunge una voce "rovinosa" che è tutto l'opposto del bel canto, ma calza alla perfezione nel clima generale del disco. Se si eccettua una claudicante oasi acustica (Youth is wasted on the young), che lascia trapelare tutta l'approsimazione di Keith come cantante, il resto ti assale senza respiro e non lascia interrogativi di sorta: dalla partenza roboante con Nobody's fool e White boy blues blues (punk-blues da infarto!) capiamo già cosa ci dobbiamo aspettare. All that glitters is not gold, la stessa Romeo Hood, Livin' the high life, Rumble in the jungle girano e rigirano, sporcandosi nelle stesse fangose acque del più rozzo rock'n'roll; Straw boss ha un finale in Delta style che rivela la vera natura dei Preacher's Kids e Lost on a lonesome road è una "svaccatissima" country-rock ballad, che ti mette voglia di una sbronza.


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