John Hermann
Smiling Assassin
Fat Possum
2001


 

Uscito un po' in sordina verso tarda primavera, Smiling Assassin è in realtà un promettente debutto solista per John Hermann, a tempo pieno tastierista della mitica sounthern band degli Widespread Panic, che sarebbe stato un peccato lasciar passare in silenzio. Innanzi tutto perchè viene prodotto da Bruce Watson e licenziato dalla sua Fat Possum, garanzia quindi di sicura qualità, e poi perchè trascende completamente la formazione musicale del protagonista, rivelandosi essenzialmente quale disco a forti tinte rock-blues, infarcito di chitarre brucianti e pochissimi interventi al piano e all'organo, che dovrebbero essere gli strumenti ideali di Hermann. Ancora più interessante si fa la proposta, scorgendo la lista degli amici chiamati in sessione: le chitarre e le percussioni dei fratellini Luther e Cody Dickinson (North Mississippi All Stars...cercatevi il loro debutto dello scorso anno), l'armonica di Cary Hudson (Blue Mountain) in un paio di episodi ed infine il missaggio ad opera di John Keane (Rem, Uncle Tupelo, gli stessi Widespread Panic ecc...), uomo di indubbia esperienza. Con un supporto del genere difficile sbagliare il colpo, anche se John Hermann ci mette molto di suo, firmando dieci brani su undici (unica cover la conclusiva, rovente Lonely Avenue di Doc Pomus) e spiazzando favorevolmente con una raccolta di canzoni dai sapori sudisti, ma mai troppo legate al suono di scuola Fat Possum. Non ci troviamo infatti di fronte ad un blues-rock aspro e tagliente, perchè la voce di Hermann non fa al caso (forse uno dei suoi punti deboli, per via di una certa monotonia) e perchè diversi episodi mischiano spunti sounthern (Mountain hideaway ha nel cuore i profumi del sud) con ritmi rock più scanzonati e fin quasi pop (Run you down), oppure sconfinano in territori psichedelici (Abilene) e persino country-rock (la ballata Smiling Assassin). Ciò che di sicuro non lascia dubbi è la presenza di un notevole schieramento di chitarre e di un'arrembante elettricità: tastate il rock'n'roll senza fronzoli di Hell for horses, Don't look down e Swamp tag o il boogie infernale di Daisy Mae e verrete pianamente ripagati. In futuro andrebbero solo evitati una copertina francamente anonima e la fuorviante e controproducente etichetta applicata su quest'ultima, che parla di Smiling Assassin come di un incrocio tra Wilco e Tom Petty...passiamo oltre.


www.fatpossum.com