Grand Drive
True Love and High Adventure
Commercial
2001




Questa interessante formazione inglese, guidata dalla coppia di fratelli Julian e Danny Wilson, aveva favorevolmente sorpreso con il debutto di Road Music, titolo con cui lanciavano un collegamento esplicito tra la loro musica ed alcuni mostri sacri dell'ultima generazione roots rock americana quali JayHawks, Wilco, Golden Smog. Si poteva riscontrare infatti la stessa sensibilità nell'esporre ballate dal tessuto tradizionale, tra folk-rock e country, con un attittudine rock molto melodica a metà strada tra la terra d'origine e gli insegnamenti di Tom Petty con gli Heartbreakers. Il nuovo capitolo della loro avventura sembra abdicare notevolmente alla loro "anima americana", lasciando quasi del tutto in disparte le suggestioni roots del passato, per dare forma ad una serie di ballate malinconiche dal forte impianto pop, su cui vengono inseriti arrangiamenti più elaborati. Sono presenti infatti una sezione archi che enfatizza ancora di più i risvolti melodici della loro musica ed una di fiati che dona invece un gradito sapore soul ad alcuni brani. Sin dall'inizio si può intuire la nuova direzione intrapresa dai fratelli Wilson, perché Wheels è una ballata pop dai gusti raffinati, dove archi ed armonica si incontrano in un suono fine sixties che ricorda molto alcune cose dei Buffalo Springfield e dei Byrds. A Ladder to the Stars è uno dei pochi episodi che si riallacciano al passato, folk rock con ottimi interventi dell'elettrica che riporta ai primi JayHawks. Con la successiva Sleepy si apre il capitolo più interessante ed innovativo del disco: la sezione fiati sullo sfondo, accoppiata con organo e piano, contamina di soul una notevole ballata, in cui risaltano gli impasti vocali, uno dei punti di forza del gruppo. Sulla stessa rotta si dirigono The Guy Who Could Carry On, con un pregevole crescendo finale, e My Best Side. L'altro aspetto di novità è rappresentato da una serie di brani dominati da atmosfere nostalgiche, dove si può rilevare anche un leggero tocco psichedelico: è il caso del solo di chitarra nel finale di Nobody's Song in My Particular e della chiusura di One Last Parade, dove, tra archi, flauti e chitarre acustiche sembra di respirare l'aria del '67, in piena epoca Sgt. Pepper dei Beatles..

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