Kevin Deal
Kiss On The Breeze
Blind Nello
2001

1/2


Già con il precedente Honky Tonks and Churches Kevin Deal si era rivelato uno dei nomi nuovi del cantautorato texano, da sempre fucina inesauribile di talenti. Negli ultimi anni, anzi, il mercato sembra essere decisamente inflazionato, tanto da scovare ogni settimana uno sconosciuto outsider alla ribalta: tra country-rockers alla Steve Earle e songwriters pù o meno cresciuti nel mito di Guy Clark e Townes Van Zandt, Kevin Deal si eleva dalla massa, perchè coglie l'essenza della Texas music meglio di qualsiasi altro esponente del cosiddetto "new breed" texano, facendosi un giro sul border e ringraziando sentitamente per la lezione impartita il mai troppo lodato Joe Ely. Si, perchè se è d'obbligo citare un referente per questo Kiss On The Breeze, il nome di Ely è inevitabile, tanto le atmosfere ed il passo a metà strada tra country music, Messico e rock'n'roll lo ricordano da vicino. Non è un demerito ne tanto meno una dichiarazione di dipendenza da stili ben consolidati, perchè a Kevin Deal non mancano di certo le canzoni e con la produzione d.o.c. di Lloyd Maines (guarda caso produttore ed amico anche di Ely e di un altro centinaio di aristi texani...) l'insieme ne gudagna enormemente. Splendida la copertina in tema Easy Rider, che richiama con efficacia i "paesaggi" sonori di Kiss On The Breeze, un viaggio lungo la frontiera, attraverso le highways americane. Si entra subito in sintonia con le canzoni di Deal: è un country-rock lineare e dal passo classico, che grazie all'apporto di una band coi fiocchi (tra gli ospiti lo stesso Maines, Terry Hendrix ai cori e il fantastico fisarmonicista Joel Guzman) non fa sentire il peso del passato e di chi ha già scritto molto sul tema. This time e Last drop dispiegano il "Deal sound" alla perfezione, My father's redneck ha un tiro honky tonk più godereccio, Can't hold a candle potrebbe far parte del repertorio del grande Terry Allen, così come la stessa title track, che è un tuffo nel tex-mex. Things I've done e Phone that don't ring ti fanno sentire l'asfalto scorrere sotto le ruote, Cracked up possiede un passo più rootsy, mentre Day the blues cried (dedicata alla tragica fine di Steve Ray Vaughan) è un piccolo masterpiece che tanto deve tributare al country-rock epico di Ely. Kiss On The Breeze è un bel passo in avanti per l'autore ed un acquisto sicuro per tutti i numerosi fans del suono made in Texas.


www.kevindeal.com